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Inceneritore, «la Regione non revoca l’autorizzazione». Si va al Tar

La Redazione
Ricorso di sette comuni dell'Aro Bari2: Modugno, Binetto, Bitetto, Bitritto, Giovinazzo, Palo del Colle, Sannicandro
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Il sindaco di Modugno e presidente dell’Aro Ba2, Nicola Magrone, lo aveva annunciato: se la Regione Puglia non ne avesse revocato l’autorizzazione, la battaglia contro l’inceneritore nella zona industriale di Bari avrebbe preso la via giudiziaria.

«La revoca non è arrivata» dichiara il Comune di Modugno che, insieme con altri sei comuni, ha mantenuto l’impegno preso, presentando un ricorso al Tribunale amministrativo regionale.

Sono stati notificati venerdì i ricorsi al Tar contro l’autorizzazione concessa dalla Regione Puglia alla società Newo per la realizzazione in territorio di Bari, e a ridosso di Modugno, di un impianto di trattamento e coincenerimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Ricorso, dunque, è stato presentato dai sindaci di sette comuni – Nicola Magrone per il Comune di Modugno insieme con Giuseppe Delzotto per il Comune di Binetto, Fiorenza Pascazio per Bitetto, Giuseppe Giulitto per Bitritto, Tommaso Depalma per Giovinazzo, Anna Zaccheo per Palo del Colle, Giuseppe Giannone per Sannicandro – e ricorso è stato presentato anche dall’Aro Ba2, l’Ambito di Raccolta Ottimale, di cui Modugno è il comune capofila e Nicola Magrone il presidente, che come ente sovraordinato autonomo difende gli interessi del sistema di raccolta differenziata avviato nei comuni associati appena nel 2016 con l’impiego di ingenti risorse e mezzi.

Il ricorso, si legge in una nota del Comune di Modugno, contesta «la natura sperimentale dell’impianto, la sperimentazione su scala industriale e per giunta su rifiuti pericolosi». Tra i motivi dello stesso ricordo anche «le perle vetrose (cioè il materiale prodotto dalla ossidocombustione di rifiuti pericolosi e non) che», secondo le amministrazioni comunali, non «cesserebbero di essere rifiuti» e che, come tali, non consentirebbero «all’impianto di essere qualificato diversamente da un inceneritore».

E, ancora, i comuni contestano anche una presunta «incompatibilità tra il piano industriale dell’Aro Ba2 e il progetto Newo poiché la messa in esercizio dell’inceneritore comporterebbe per i comuni che hanno investito in termini economici e di personale nella raccolta differenziata, raggiungendo in poco tempo percentuali di raccolta superiori al 70%, come i comuni ricorrenti costituenti l’Aro Ba2, un gravissimo danno economico in quanto vedrebbero vanificare l’impegno profuso per raggiungere gli obiettivi imposti dalla legge nazionale e recepita dalla normativa regionale».

Queste e molte altre sono le ragioni per le quali il Comune di Modugno e l’Aro Ba2 si rivolgono al Tar per l’annullamento dell’Autorizzazione integrata ambientale – rilasciata dalla Regione al progetto di incenerimento Newo lo scorso 25 gennaio – in quanto considerata «lesiva dei diritti degli enti locali ricorrenti».

I commenti
«Un ricorso inevitabile e doveroso per il Comune di Modugno, perché non possiamo tollerare questo tentativo di scardinare il nostro sistema e i nostri risultati di raccolta differenziata – dichiara il sindaco Magrone -. Non possiamo tollerarlo a maggior ragione con l’imposizione alla popolazione di un impianto sperimentale di cui nulla si sa in relazione agli effetti sulla salute umana».

Per l’assessore all’ambiente del Comune di Modugno, Tina Luciano, il progetto sarebbe «in aperto contrasto con quanto stabilito dalla legge 24/2012 che ha istituito gli Ambiti di raccolta ottimale (Aro)», come «ribadito più volte dal Comune di Modugno in Conferenza di servizi».

«Il Comune di Modugno – sottolinea l’ente – è stato l’unico ente durante il procedimento autorizzatorio a dire no all’inceneritore e, da quando la Regione ha concesso il via libera alla Newo, lo stesso comune ha rinnovato continuamente l’azione di contrasto alla realizzazione dell’impianto promuovendo in ambito Aro e non solo, con un grande sforzo di coordinamento, consigli comunali monotematici aperti, documenti e azioni legali condivisi da tutti i comuni Aro».

lunedì 2 Aprile 2018

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