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Strada Annunziata, reperti di età romana. Galasso: «Scoperte eccezionali»

La Redazione
A luglio i lavori per la rete idrica svelarono una tomba, poi una necropoli. Si è continuato scavare, fino a giungere al I secolo avanti Cristo
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Nella mattina di ieri, l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, accompagnato dalla
presidente del I Municipio Micaela Paparella e dall’archeologa Francesca
Radina, ha effettuato un sopralluogo sul cantiere per il rifacimento della rete
di fogna bianca, fogna nera e idrica in strada Annunziata, a Bari Vecchia.

All’interno dei
locali di proprietà comunale a ridosso della Muraglia, a luglio è stata
rinvenuta una sepoltura di età medievale. Oltre ai 18 scheletri rinvenuti quest’estate, la prosecuzione degli scavi ha permesso di riportare alla luce
diversi reperti archeologici del passato e una porzione di muro antico.

«Sollevata
la pavimentazione moderna
– spiega Francesca
Radina
sono affiorate le prime sepolture per cui, d’intesa con il Comune,
abbiamo predisposto l’assistenza archeologica al cantiere già la scorsa estate.
Proseguendo con gli studi si è accertata l’esistenza di una necropoli databile
tra il periodo tardo antico e l’alto medioevo. Nonostante tutte le difficoltà,
dovute alle ristrettezze degli spazi, siamo andati avanti e abbiamo trovato
altri elementi che indiziavano la presenza di una stratificazione archeologica
più antica, alla pari di tutta la città vecchia.
Qui, abbiamo ritrovato,
infatti, elementi riconducibili all’età romana, periodo di cui abbiamo
scarsissimi documenti e quindi poche notizie su cui ricostruire la storia della
città a quell’epoca. Questo ci ha obbligati ad andare avanti con gli scavi e ci
ha permesso di trovare, con nostra grande sorpresa, un vero e proprio ambiente,
delimitato da due frammenti di muro che si incrociano con due diverse fasi di
occupazione.
La prima fase è databile all’età imperiale, circa il IV secolo,
con un piano di calpestio che ha rivelato un intonaco con la presenza di
marmette, riconducibili a quel periodo di cui abbiamo ritrovato oggetti,
ceramiche da mensa e materiali di vario genere che ci aiuteranno a capire di
che tipo di ambiente si trattava. Scendendo ulteriormente, si è capito che
questo ambiente era ancora più antico, risaliva all’età tardo repubblicana,
primo secolo avanti cristo. Sempre in questo strato abbiamo ritrovato almeno
tre anfore che facevano parte dell’arredo con altre ceramiche e altri
materiali. Ora lo studio dei materiali ci renderà più chiaro il periodo di
origine
».

«Nel
periodo delle festività
– precisa Giuseppe
Galasso
la Soprintendenza ci restituirà il cantiere in modo da dare
mandato all’impresa aggiudicataria dell’appalto di ripartire con i lavori per
la realizzazione della fogna bianca e nera, oltre alla rete dell’acquedotto, per
riprendere gli interventi degli scavi che ci permetteranno di arrivare in
strada Annunziata. Questo è un ulteriore passo in avanti per un’opera che i
cittadini di Bari vecchia attendono da anni. Purtroppo questo blocco è stato
necessario vista l’importanza dei ritrovamenti che, adeguatamente valorizzati, diventeranno
una risorsa preziosa per l’attività turistica di Bari vecchia e per il
patrimonio archeologico di tutta la città
».

venerdì 15 Dicembre 2017

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