«Il coordinamento Bari Pride ringrazia di cuore la Società Sportiva Calcio Bari per aver promosso e sostenuto attraverso i propri canali social il Bari Pride 2019».
«Siamo rimasti piacevolmente sorpresi – scrivono in una nota gli organizzatori della manifestazione di domenica – da questo gesto che fa onore alla SSC Bari e a tutti i suoi tifosi, cui auguriamo di ritornare presto a giocare nella serie che più gli compete.
Spesso nel mondo del calcio e fra le tifoserie si verificano deplorevoli episodi di omofobia, razzismo, discriminazione e sessismo, come di recente nei confronti delle splendide Ragazze Mondiali della nazionale. Parte della società crede che il calcio sia uno sport per soli uomini, e nemmeno per tutti: negli stadi infatti l’omosessualità rappresenta ancora un tabù.
Apprezziamo quindi chi decostruisce questi stereotipi, in particolar modo la SSC Bari, certi di poter continuare a lottare insieme contro l’odio e i pregiudizi, in curva come nella vita di tutti i giorni. Siamo davvero orgogliosi che la Bari sia la prima squadra di calcio in Italia a schierarsi al fianco della comunità lgbtqi».
Di certo il vittimismo è una delle costanti dei comunicati del Pride ma questa volta si è davvero esagerato. Dire che nei confronti delle ragazze della nazionale italiana di calcio ci siano stati “deplorevoli episodi di omofobia, razzismo, discriminazione e sessismo” è una invenzione. Ben 6 milioni di italiani le hanno seguite in tv e di questi episodi non vi è davvero traccia nella realtà.