Oggi club manager della Unione Sportiva Livorno 1915, Igor Protti si è affacciato poco fa nello stand della sala Murat dove è in corso la mostra delle maglie del Museo del Bari: "Quella del Bari – dice l'ex attaccante biancorosso (112 presenze e 46 gol dal 1992 al 1996, ndr) – è una maglia a cui sono straordinariamente legato. Quattro anni di passione e amore reciproco non sono scalfiti col passare degli anni. Da poco sono anche diventato nonno del mio nipotino Flavio. Le rughe non annullano sulla passione e sull'amore della gente. E io sono tra gli innamorati di questa maglia e di questa città. Sono legato alla maglia dell'ultimo anno. Il '95/96, quella col numero dieci. Mio numero preferito in assoluto. Scelgo la serata magica della vittoria 4-1 sull'Inter in cui ho segnato due gol".
Protti sul Bari di Mignani e Polito: "Dobbiamo essere ottimisti – ha detto a RadioBari – . Conosco la C e il calcio, e bisogna mantenere la testa bassa sul manubrio anche se sembra che il Bari sia in fuga. C'è un gruppo, tutti compresi, che sa quello che vuole, che ha capito le difficoltà del campionato. Ho la sensazione che ci sia un gruppo compatto e coeso".
"Nel vedere tutte queste maglie – aggiunge Protti – ho avuto la sensazione che questa è una storia lunghissima, fatta di momenti meravigliosi e duri. Ma tutti vissuti con emozione e passione. Che poi è la sostanza della vita quella di emozionarsi. Queste maglie ci hanno permesso di vivere e lo faranno ancora per tanto ancora. L'augurio è di arrivare sempre più in alto, avendo sempre l'attaccamento verso il biancorosso. I calciatori passano, rimane la città e rimangono i tifosi".
In chiusura, Protti riceve i saluti in diretta televisiva dell'ex ds biancorosso Carlo Regalia: "Un grande direttore e personaggio della storia del Bari e del calcio italiano. Anche io sono profondamente orgoglioso di fare parte di questa storia".