“Non intendiamo fermarci”.
Dopo 15 mesi, 26 eventi pubblici e molte iniziative culturali e politiche, l’Associazione politica/Movimento culturale La Giusta Causa di Bari traccia un bilancio dell’ultimo anno di attività, raccontando quello che La Giusta Causa è, “un luogo di discussione, di organizzazione e di mobilitazione culturale e politica” ha detto Michele Laforgia, rieletto ieri nell’assemblea annuale degli iscritti.
E aprendo una riflessione sulle prossime battaglie, la Puglia da “salvare (con il Sud) dall’autonomia differenziata”, “le vertenze sulle grandi questioni regionali: la sanità, l’ambiente, il lavoro, l’agricoltura” e la “grande vertenza della democrazia, che non si cura semplificando e riducendo gli spazi di partecipazione”. “Ci vuole una alternativa” ha detto riferendosi alla Regione, che passi “anche attraverso primarie, se sono vere, con regole certe e tempi compatibili con una proposta politica”.
Discussione e proposte: questo ha fatto e farà La Giusta Causa, “con spirito inclusivo”, restando “aperti a chiunque voglia stare con noi, qualunque sia la sua provenienza, purché coerente con i principi del nostro manifesto e con il nostro modo di agire”.
All’assemblea di ieri, nella storica Villa De Sario nel quartiere Japigia di Bari a pochi passi dal cantiere dell’ex Fibronit dove sorgerà un parco pubblico, sono stati ricordati anche i risultati raggiunti dall’Associazione che, da quando è stata costituita, nell’aprile 2018, ha organizzato 26 eventi pubblici sui temi più vari, da Cambridge Analytica all’ambiente e alla giustizia, dall’Europa all’accoglienza, aderendo a iniziative come Fridays for Future e promuovendone altre, tra cui il rilancio del cinema ABC e il Bari Pride. Alle riunioni La Giusta Causa ha ospitato relatori del calibro di Elly Schlein, Peppe Provenzano, Pietro Bartolo, Alessandro Piva, Gianrico Carofiglio, Luciano Canfora, Paolo Borrometi e tanti altri.
Ha partecipato in modo attivo all’ultima campagna elettorale per le amministrative con la lista Bari Bene Comune a sostegno del sindaco Antonio Decaro, che ieri, intervenendo all’assemblea da iscritto, ha definito l’associazione “uno dei corpi intermedi di cui la città ha bisogno”. Accanto a lui gli assessori Francesca Bottalico e Ines Pierucci, il neo-eletto rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, anche loro iscritti a La Giusta Causa così come il fisico Roberto Bellotti, arrivato al ballottaggio con Bronzini nella competizione elettorale per il rettorato dell’Ateneo barese.
Risultati non di poco conto per una associazione nata all’indomani della sconfitta delle elezioni politiche del 4 marzo 2018, nella quale Michele Laforgia, pur avendo ottenuto più voti di tutti i candidati pugliesi di Liberi e Uguali, non è stato proclamato eletto per uno “scippo del seggio” in favore del collegio di Lecce, tuttora oggetto del ricorso mai calendarizzato dalla Camera dei Deputati.
Non si è ancora capito se l'avvocato Michele Laforgia parlando di “giuste cause” alluda autopromozionalmente a sé stesso, a quelle che lui porta in Tribunale piuttosto che a quelle più strettamente politiche.
E sulle prime (ma anche sulle seconde) si potrebbe obiettare sull'aggettivo “giusta” se solo si pensa al patrocinio della Ferrotramviaria nella causa per i morti di Andria. Quello che ha portato a chiedere (ma soprattutto ottenere dalla Corte di Appello di Bari) la ricusazione di un giudice “colpevole” di avere tra le vittime un lontano patente collaterale di 4° grado.