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Prostituzione, Zullo: «Riapriamo le case chiuse»

La Redazione
​Sessant'anni dopo la legge Merlin la proposta del consigliere regionale: «Malattie sessuali sotto controllo e vantaggi per Fisco e periferie»
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«Sessant’anni fa una legge, la famosa Merlin, chiudeva le “case chiuse” e, involontariamente, apriva il mondo della prostituzione non solo al Codice penale, ma allo sfruttamento, al degrado, al pericolo socio-sanitario. Quello che viene definito il lavoro più antico del mondo, infatti, si è continuato ad esercitare ma in condizioni che sono negative e pericolose solo per le donne, costrette a prostituirsi anche contro la propria volontà o vittime di tratte che le rendono schiave dei loro sfruttatori. Costrette a esibire il loro corpo ai bordi delle strade in condizioni igieniche e di sicurezza pessime».

Questa l’opinione del consigliere regionale Ignazio Zullo, presidente del gruppo di Direzione Italia-Noi con l’Italia.

Da qui la sua proposta di riaprire la case d’appuntamento. «Per una tutela socio-sanitaria delle donne che liberamente scelgono di esercitare questa professione – è la sua opinione -, ma anche perché questa sia regolata a vantaggio del Fisco, gli introiti saranno tassati e le prestazioni definite in un numero massimo, che a vantaggio della salute, si potranno tenere sotto controllo le malattie trasmissibili sessualmente».

«Ma se ne avvantaggeranno anche le nostre periferie dove sarà risparmiato, soprattutto alle prostitute, lo spettacolo osceno dei corpi semi nudi in vendita» sostiene Zullo.

giovedì 20 Settembre 2018

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