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Mozione Arpal: «Vergognoso fuggi fuggi della maggioranza per far mancare il numero legale»

La Redazione
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Mozione Arpal: «Vergognoso fuggi fuggi della maggioranza per far mancare il numero legale»
A dirlo i consiglieri del gruppo regionale di Fratelli d'Italia in merito alla mozione con la quale hanno chiesto la revoca in autotutela della delibera di nomina di Cassano a dg dell'agenzia per le politiche attive del lavoro
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«L’Arpal è un rospo difficile da ingoiare per la maggioranza: questo lo sapevamo, ma quello che è accaduto durante la seduta odierna è davvero assurdo, anzi antidemocratico».

A dirlo i consiglieri del gruppo regionale di Fratelli d’Italia al termine della discussione della mozione sull’Arpal in Consiglio regionale con la quale hanno chiesto la revoca in autotutela della delibera di nomina di Massimo Cassano a dg dell'agenzia per le politiche attive del lavoro

«Durante la discussione della mozione con la quale chiedevamo la revoca in autotutela della delibera n. 2070 del 15/12/2020 (avente ad oggetto: ‘Nomina del Direttore Generale dell'Agenzia regionale per le politiche del lavoro – ARPAL’), i commessi d’aula hanno avuto un ordine dall’alto: togliere le schede dei consiglieri regionali – così come dimostra il filmato allegato –  perché non ci fossero dubbi sul fatto che dovesse mancare il numero legale. Se la maggioranza rosso-gialla scappa a gambe levate di fronte a un voto, vuol dire che la nostra mozione ha colto nel segno, altrimenti – convintamente – i consiglieri sarebbero rimasti in aula e l’avrebbero respinta».

«Ancora una volta è bene ribadire che il nostro non è un attacco alla persona, tuttavia reputiamo più grave la responsabilità di chi ha scelto fra 34 curricula quello che attualmente è il direttore generale dell’agenzia (forse) più importante della Regione, quella del Lavoro. Con un iter per altro insolito: il direttore di dipartimento, prof. Domenico Laforgia, ha fornito la terna – a seguito di una sua personale e solitaria analisi comparativa, senza il supporto di alcuna commissione esaminatrice, a differenza di quanto accade per gli altri direttori generali – e la Giunta regionale ha nominato uno della terna senza dare nessuna motivazione, ma scegliendo secondo criteri politici a spregio della meritocrazia, dell’esperienza, del cammino professionale ed accademico».

«E’ rimasto solo l’assessore Gianni Stea, in conflitto d’interesse e d’amicizia politica con il prescelto, a difendere la scelta. Imbarazzante e vergognoso che tutti gli altri assessori, compreso il presidente, abbiano preferito dileguarsi. Abbandonare l’aula e far mancare il numero legale, però, serve a ben poco: la prossima volta si ricomincia da qui. Prima o poi quei banchi dovranno essere occupati e quelle tessere lasciate al loro posto. La maggioranza dovrà assumersi la responsabilità davanti ai pugliesi, ma forse non solo davanti a loro».

martedì 9 Marzo 2021

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