Cronaca

Abusarono di una 16enne per oltre un anno: condannati 70enne e 47enne

La Redazione
Dovranno versare alle parti civili provvisionali per 75mila euro
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Il Tribunale di Bari ha condannato il 70enne Francesco Cassano e il 47enne Michele Armenise rispettivamente alla pena di 11 anni e 9 mesi e 7 anni e 3 mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata su una 16enne barese con disagio socio ambientale. I due imputati sono accusati di aver abusato della ragazza per un anno e mezzo, fino all’agosto 2017, quando sono stati arrestati e da allora sono detenuti ai domiciliari. Il pm Marcello Quercia aveva chiesto per entrambi la condanna a 10 anni di reclusione.

Il Tribunale, dichiarando l’interdizione perpetua dai pubblici uffici
e il divieto per un anno, a pena espiata, di avvicinarsi a luoghi
frequentati da minori, ha condannato Cassano e Armenise anche a
risarcire le costituite parti civili, i genitori della vittima,
assistiti dall’avvocato Stefano Remine, con provvisionale di complessivi
75 mila euro, e l’associazione Gens Nova che tutela minori e persone
svantaggiate, rappresentata dall’avvocato Antonio La Scala.

I giudici
hanno riconosciuto gli imputati, difesi dagli avvocati Francesco
Racanelli e Sergio Ruggiero, colpevoli di tre episodi di violenza
sessuale e tentata violenza sessuale commessi in auto, in un sottoscala,
in un garage e in una cabina del lido barese nel periodo in cui la
struttura balneare era chiusa, assolvendoli dagli altri due episodi
contestati.

«Sono stati due anni di inferno e oggi per la prima volta iniziamo ad
intravedere la luce» hanno dichiarato i genitori della ragazza dopo la
sentenza, accompagnati in Tribunale anche dai vicini di casa che per
primi si erano accorti degli abusi. «Nessuna cifra potrà comunque
ripagare quello che è accaduto perché la nostra vita e quella di nostra
figlia è stata distrutta» hanno aggiunto, dicendosi «non ancora pronti a
perdonare, anche perché loro non hanno mai ammesso le loro colpe e
chiesto scusa».

Infilzò la testa di una bambola nel cancello dell’abitazione della
ragazza che lo aveva accusato di violenza sessuale. Per il reato di
minacce il 47enne Michele Armenise, condannato oggi a 7 anni e 3 mesi di
reclusione per quelle violenze, sarà processato dal Tribunale di Bari a
partire dal 20 gennaio 2020.

Le presunte minacce risalgono al
settembre 2017, «a distanza di pochi giorni – si legge nell’imputazione –
dall’udienza per l’incidente probatorio» nel quale la vittima avrebbe
raccontato gli abusi subiti. In particolare Armenise, in concorso
con il fratello (anche lui imputato) avrebbe esposto due bambole rivolte
verso la casa della famiglia della ragazza, una delle quali con la
«testa infilzata su una delle sommità acuminate della cancellata».
Alcuni mesi più tardi, nel dicembre 2017, il fratello di Armenise, che
risponde anche di violenza privata, «con violenza e con minaccia e al
fine di intimidirli» avrebbe tentato di investire con la propria auto i
genitori della ragazza e l’altra figlia minorenne.

martedì 18 Giugno 2019

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