Sospesa dal lavoro per dodici mesi perché per tre anni, da operatore giudiziario presso il Tribunale di Bari, avrebbe asportato le marche di contributo unificato dai documenti di iscrizione a ruolo delle cause di lavoro e sottratto il denaro consegnato dagli avvocati per l’acquisto delle stesse marche.
La donna è accusata di peculato, sottrazione, distruzione ed occultamento di atti veri, truffa aggravata in danno dello Stato, autoriciclaggio.
Si sarebbe appropriata di numerose marche applicate sulle note di iscrizione a ruolo delle controversie in materia di lavoro. Prima di togliere le marche, però, avrebbe distrutto le note di iscrizione a ruolo e successivamente le avrebbe riutilizzate, apponendole su nuovi documenti.
Vittime del raggiro sarebbero stati numerosi avvocati, ai quali avrebbe promesso falsamente di provvedere personalmente all’apposizione dei valori bollati sulle note di iscrizione a ruolo, facendosi consegnare il denaro corrispondente al valore delle marche stesse.
Il profitto indebito del reato è stato quantificato approssimativamente in 20mila euro.