Cronaca

Gli intimarono di inginocchiarsi e poi lo gambizzarono, tre arresti a Bari

La Redazione
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Ferirono un uomo a San Girolamo
I fatti risalgono al maggio scorso e si inseriscono nella faida criminale sempre più cruenta tra il clan "Strisciuglio-Campanale" e "Capriati-Lorusso"
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Gli intimarono di inginocchiarsi, in segno di sottomissione, prima di gambizzarlo.

Sono stati arrestati questa mattina dalla Squadra Mobile di Bari Calabrese Francesco di anni 32, Lepore Davide di anni 25 e Campanale Domenico di anni 30, tutti esponenti del clan “Strisciuglio-Campanale”, per lesioni personali aggravate e violenza privata in concorso – commessi con l’aggravante di cui all’art. 416 bis c.p. – in danno di Loseto Michele.

I fatti risalgono all’11 maggio scorso quando, nel quartiere San Girolamo di Bari, alle prime ore dell’alba, Loseto, dopo una accesa discussione con i tre uomini, rimase ferito alla gamba sinistra, colpito da una serie di proiettili.

Le indagini svolte dalla Squadra Mobile, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia, hanno accertato che Calabrese, Lepore e Campanale, appartenenti alla compagine criminale “Strisciuglio – Campanale”, tutti armati di pistola, intimarono al Loseto di non fare ritorno nel quartiere San Girolamo.

Al fine di costringere il Loseto ad un vero e proprio atto di sottomissione al loro clan, dopo averlo aggredito gli ordinarono di “inginocchiarsi” e, al suo rifiuto, seguì l’esplosione di colpi di arma da fuoco che colpirono l’uomo alla gamba sinistra, procurandogli diverse fratture.

Un’azione criminale, in sostanza, inserita nella strategia finalizzata ad imporre il predominio del clan su quello rivale dei “Capriati-Lorusso”, diretto al controllo del potere criminale nel quartiere San Girolamo di Bari.

«I fatti delittuosi oggetto d’indagine – scrive in una nota la Squadra Mobile infatti – vanno ricondotti alla guerra che ormai da anni vede contrapposte le associazioni di tipo mafioso “STRISCIUGLIO-CAMPANALE” e “CAPRIATI-LORUSSO”, impegnate nella conquista del potere criminale nel quartiere San Girolamo di Bari; si tratta di una vera e propria faida, di cui si ripercorrono brevemente le tappe della vicenda criminosa:

– la sera del 23 agosto 2009, LORUSSO Umberto cl. 78 , cugino di LOSETO Michele, perse definitivamente l’uso degli arti inferiori a seguito di un agguato armato mentre si accingeva a rincasare. Per tale episodio di sangue, CASADIBARI Diego, cl. 66 detto “gagang”, venne condannato in primo grado dal Tribunale Penale di Bari; successivamente è deceduto in carcere per cause naturali;

– la sera del 16 giugno 2010, CALABRESE Felice, cl. 89 detto “pallotta”, nipote di CAMPANALE Leonardo, subì analogo agguato nel quale perse la mobilità agli arti inferiori;

– nel tardo pomeriggio del 25 agosto 2012 CAMPANALE Felice, cl. 46 (padre di Leonardo e Giacomo), subì un agguato armato;

– il 28 agosto 2013, lo stesso CAMPANALE Felice (scampato all’agguato del 25 agosto 2012) venne assassinato nel quartiere Poggiofranco di Bari, all’uscita di un centro ludico ove aveva partecipato alla festa di compleanno del nipote;

– l’11 gennaio 2015, LORUSSO Nicola, cl.’56 (padre di Umberto e Saverio), venne assassinato, mentre transitava a bordo della propria autovettura in compagnia della moglie, nel quartiere San Girolamo. Il 28 luglio 2016, per tale episodio di sangue (che ha costituito l’ulteriore risposta all’assassinio di CAMPANALE Felice), sono stati arrestati CAMPANALE Leonardo e CAPUTI Gianfranco quali esecutori materiali (il primo anche in veste di mandante). Entrambi, in primo grado, sono stati condannati alla pena dell’ergastolo».

Nel corso delle perquisizioni è stata rinvenuta, nel quartiere San Girolamo, nei pressi di una palazzina popolare, una busta contenente 500 grammi di marijuana suddivisa in dosi.

venerdì 16 Novembre 2018

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