A cinque anni dalla morte della psichiatra barese Paola Labriola, uccisa da un paziente il 4 settembre 2013 con 70 coltellate nel centro di salute mentale di via Tenente Casale, nel quartiere Libertà di Bari, e a quasi due anni dalla prima udienza, ricomincerà da zero il processo nei confronti degli allora dirigenti della Asl di Bari, accusati di aver omesso le cautele necessarie per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro della dottoressa.
Dopo la sospensione dei processi per tre mesi stabilita per legge a causa della inagibilità del Palazzo di Giustizia in via Nazariantz che ha fatto saltare l’udienza del 20 settembre, si è tornati in aula ieri nell’ex sezione del Tribunale di Modugno dove, nel frattempo, è cambiato il collegio dei giudici dinanzi al quale si è celebrato il processo a partire dal febbraio 2017.
I difensori degli imputati non hanno dato il consenso alla ‘rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale’ e così a partire dalla prossima udienza del 29 novembre il processo dovrà ricominciare.