Cronaca

Droga e tentati omicidi, 25 arresti nei clan Mercante e Strisciuglio

La Redazione
close
Droga e tentati omicidi
Indagini della Squadra mobile coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari
scrivi un commento 1306

Vasta operazione questa mattina della Polizia a Bari. Sono 25 le persone arrestate, ritenute esponenti di spicco e gregari dei clan Mercante e Strisciuglio, operanti in alcuni quartieri cittadini.

Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia e condotte dalla Squadra mobile di Bari.

I reati contestati: associazione per delinquere finalizzata al traffico allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dall’uso delle armi, nonché la commissione di due tentati omicidi, aggravati dal metodo mafioso, nei confronti di esponenti dei due clan opposti.

Gli arrestati
Custodia cautelare in carcere per Giuseppe Mercante, detto “Pinuccio il drogato” e “compà Peppe”; Francesco Cascella, Andrea Castriotta, già detenuto nel carcere di Trani; Michele Catalano, detto “zio Chele”; Christian Cucumazzo; Alessandro De Bernardis , detto “brodino”; Domenico De Caro, detto “Mimmo il ragioniere; Umberto De Meo; Gennaro Fiengo; Michele Lorusso; Riccardo Lucchesi; Emanuel Petroni; Costantino Smurro; Giovanni Tritto, detto “Giovanni piccolino”; Nicola Sedicina, già detenuto nel carcere di Bari.

Custodia cautelare agli arresti domiciliari per Stefano Caldarulo, detto “mazz mazz”; Giuseppe Cutrignelli; Vito Di Bari, detto “u buc”; Antonio Caizzi, detto “u pidich”; Damiano Di Bari; Giuseppe Genchi; Antonio Laraspata, detto “la pupa”; Giuseppe Ladisa, detto “peciù”; Antonio De Santis; Vito Cavone.

L’inchiesta
Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dall’uso delle armi, di due tentativi di omicidio nei confronti di due esponenti dei clan Strisciuglio e Mercante, aggravati dal metodo mafioso, nonché di estorsione continuata e aggravata nei confronti di commercianti e proprietari di autovetture e motocicli rubati.

Secondo gli investigatori, il clan Mercante, operante in posizione dominante nel quartiere Libertà di Bari e in alcuni comuni del Nord barese, con a capo Giuseppe Mercante, si sarebbe rifornito di stupefacente, anche in consistenti quantitativi, da differenti canali di approvvigionamento, tra i quali Luigi Luisi, ucciso nel corso di un agguato nell’ottobre del 2016, nonché da Francesco Cascella e Alessandro De Bernardis e da Antonio Caizzi.

Il primo dei tentati omicidi contestati e aggravati dal metodo mafioso, in data 27 marzo 2014, nei confronti di VincenzoValentino, ritenuto dagli inquirenti esponente del clan Strisciuglio – secondo quanto accertato – sarebbe stato commissionato da Alessandro De Bernardis e eseguito da Riccardo Lucchesi e Michele Lorusso. L’agguato non si sarebbe concretizzato per l’inceppamento dell’arma. Per la Dda si tratterebbe di una risposta all’accoltellamento, avvenuto lo stesso giorno, da parte di Valentino ai danni di Umberto De Meo, accoltellamento commesso per legittima difesa.

Il secondo tentato omicidio, anch’esso aggravato dal metodo mafioso, in data 25 aprile 2014, nei confronti di Alessandro De Bernardis e Riccardo Lucchesi, è contestato dagli inquirenti a Giovanni Tritto e Christian Cucumazzo, ritenuti esponenti del clan Strisciuglio, operante sul quartiere San Paolo di Bari. L’evento, anche in questo caso, non si concretizzò a causa del cattivo funzionamento dell’arma utilizzata.

Nel corso delle investigazioni sono stati sequestrati ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, nonché 10 pistole e numerosi proiettili.

mercoledì 4 Aprile 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti