Cronaca

Elezioni, don Ciotti: «Mafia tema scomodo»

La Redazione
Il fondatore di Libera oggi a Bari. Lorusso (Fsni): «I bavagli che si tenta di mettere all'informazione sono tanti»
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«Non ho sentito parlare di questi temi come si sarebbe dovuto nella campagna elettorale nel nostro paese. Sono temi scomodi, difficili, che possono disturbare e che possono anche fare perdere dei consensi. Invece è una realtà sulla quale noi dobbiamo misurarci perché è da secoli che parliamo di mafia nel nostro paese».

Parole che lasciano il segno quelle pronunciate oggi a Bari da don Luigi Ciotti. Il commento del fondatore di Libera è stato rilasciato all’Ansa a margine di un evento organizzato dall’Assostampa Puglia in vista della Giornata nazionale contro le mafie, in programma il 21 marzo a Foggia.

Don Ciotti ha ricordato che già «nel 1900 don Sturzo disse ‘la mafia ha i piedi in Sicilia ma forse ha la testa a Roma’, e aggiunse una drammatica profezia: ‘risalirà sempre più forte e più crudele verso Nord fino ad andare oltre le Alpi’».

«È la realtà di oggi che non ci fa dimenticare – ha concluso – i notevoli passi in avanti che sono stati fatti, le cose positive realizzate anche negli ultimi tempi».

«I bavagli che si tenta di mettere all’informazione sono tanti» ha aggiunto il segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), Raffaele Lorusso.

Nell’occasione si è discusso anche dei bavagli che si tenta di imporre all’informazione.

lunedì 12 Marzo 2018

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