La Procura di Bari ha chiesto l'archiviazione per 48 persone, i cosiddetti "furbetti" dei vaccini Covid. Tra gli indagati per i quali dagli accertamenti dei pm baresi è emersa "l'infondatezza" delle accuse ci sono gli imprenditori baresi Domenico e Luigi De Bartolomeo, il primo ex presidente di Confindustria Puglia, e Nicola Canonico.
Ci sono poi 34 persone, tra amministrativi e paramedici di studi medici, due farmacisti, una guardia giurata e 8 dipendenti di Aqp. Agli indagati erano contestati i reati di false dichiarazioni sulla identità, truffa aggravata ai danni del Sistema sanitario nazionale e falso ideologico. La gran parte di loro sono stati vaccinati a gennaio 2021, quando le somministrazioni erano riservate al personale sanitario ospedaliero e alle Rsa.
Dalle indagini è emerso che tutti sono stati contattati dalla Asl o da associazioni di categoria per sottoporsi al vaccino, sulla base di una interpretazione delle circolari regionali che ha consentito di estendere la vaccinazione anche a persone in contatto con gli ambienti sanitari, per esempio gli imprenditori le cui imprese lavoravano alla manutenzione di reparti ospedalieri. "Una scelta di valori – secondo i pm – proiettata verso canoni economici ed utilitaristici non sempre direttamente collegati alla fragilità dei soggetti cui somministrare la vaccinazione" e "da censurare sotto il profilo della opportunità".
Resta comunque la figura barbina. Quello che Mieli chiama “il tribunale della storia” difficilmente li assolverà.
Per la serie vorremmo essere tutti virologi ma alla fine siamo tutti Andrea Scanzi. Per paura siamo pronti a scavalcare chi ha più bisogno di noi.