Annullata la sospensione del direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore: l’ex manager potrà tornare al suo posto dopo la decisione del Tribunale del Riesame, che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Carmelo Piccolo.
Migliore era stato sospeso a inizio dicembre (e per tre mesi) a causa del coinvolgimento nell’inchiesta sui decessi per legionella, nella quale è indagato per omissione di atti d’ufficio e morte come conseguenza di altro reato.
L'annullamento della sospensione è stato deciso anche per gli altri due indagati nella stessa inchiesta: la direttrice sanitaria dello stesso ospedale, Matilde Carlucci, e il direttore dell’area tecnica, Claudio Forte. I giudici hanno accolto gli appelli dei difensori degli indagati, dunque. E rigettato quello della Procura, che chiedeva di prolungare le misure interdittive fino a un anno o almeno sei mesi rispetto ai tre stabiliti dal gip (in scadenza il 9 marzo).
Stando alle indagini dei carabinieri del Nas, coordinate dal procuratore aggiunto Alessio Coccioli e dalla sostituta Grazia Errede, i dirigenti indagati, nonostante i decessi per legionella, non avrebbero fatto la necessaria bonifica negli impianti idrici dei reparti dove era stata accertata la presenta del batterio.
Nell'ambito di questa inchiesta a novembre 2020 è stato anche disposto il sequestro preventivo con facoltà d'uso dei due padiglioni del Policlinico, Chini e Asclepios, risultati infetti da legionella.
Invece la direttrice amministrativa, Tiziana Di Matteo (per la quale non era stata chiesta la sospensione) si era dimessa dopo la notizia dell’inchiesta. Il Policlinico barese è attualmente retto dal commissario straordinario Vitangelo Dattoli, che è anche commissario del Policlinico Riuniti di Foggia.