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Arpal, Cgil denucia: «Concorsi bloccati ma si ricorre a lavoro precario»

La Redazione
Una nota del sindacato sulla procedura di reclutamento del personale lampo: 236 unità da assumere in somministrazione presso Arpal Puglia
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Una procedura di reclutamento del personale lampo: 236 unità, altamente specializzate e qualificate, da assumere in somministrazione presso Arpal Puglia.

La stessa agenzia negli scorsi mesi aveva avviato le procedure di concorso per l’assunzione di 1.000 operatori, il cui esperimento, tuttavia, risulta attualmente bloccato a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

«Una decisione che ci lascia non poco perplessi. Si sta scatenando un cortocircuito, che graverà esclusivamente sulle spalle dei lavoratori, specie se flessibili ed atipici. Si determina, infatti, un’ insopportabile contrapposizione tra le condizioni delle persone. Da una parte, ci sono i candidati al concorsone, circa 60mila per le posizioni a termine e 47mila per quelle a tempo indeterminato; dall’altra, i potenziali aspiranti lavoratori in somministrazione e, nel mezzo, ancora una volta indebitamente bistrattati, i 248 Navigator della nostra regione, assunti con contratti co.co.co. per 18 mesi ed in scadenza ad aprile 2021. Non si tratta di numeri, ma di persone, spesso giovani con tante competenze quante sono le loro legittime aspirazioni, alle quali non si garantisce alcuna prospettiva sul territorio, salvo poi stracciarsi le vesti per i dati sulla fuga dei cervelli» dichiara Maria Giorgia Vulcano, segretaria del Nidil Cgil Puglia.

«Un’iniziativa senz’altro discutibile. Si cerca di colmare le mancanze determinate da anni di tagli e definanziamento al settore pubblico con un’iniezione di precarietà, senza ragionare né di obiettivi strategici dell’Agenzia né di creazione di benessere per i lavoratori e l’utenza. Si continua ad alimentare il paradosso per cui precari e precarissimi sono chiamati ad assolvere al ruolo di orientare e guidare disoccupati, inoccupati e le fasce più fragili della popolazione nel mercato del lavoro. Noi continuiamo a ribadire, in un contesto di rinnovata crisi, che lo Stato e le sue Istituzioni devono garantire qualità nella creazione di occupazione, assumendosi l’onere di tutelare diritti e stabilità contrattuale» prosegue Domenico Ficco, segretario generale della Funzione Pubblica pugliese.

«Certo, specialmente in una fase estremamente delicata per il territorio, ed il Paese tutto, la creazione di posti di lavoro dovrebbe rappresentare una buona notizia. Chiediamo, tuttavia, che si faccia chiarezza rispetto alle scelte assunte e le prospettive occupazionali dell’Arpal. Dinanzi alla risposta odierna del Presidente dell’Agenzia, che dichiara di non essere a conoscenza di tale iniziativa, rimaniamo basiti, considerato che in merito esiste una delibera, pubblicata il 9 ottobre u.s., con la sua firma in calce. Con una simile dichiarazione si manca di rispetto ai tantissimi, giovani e non, che, pur sperando in un’opportunità concreta di lavoro, oggi sono di nuovo vittima del ricatto della precarietà. Chiediamo l’immediata convocazione delle parti sociali, affinché questa vicenda non diventi l’ennesima beffa ai danni dei lavoratori» conclude Giuseppe Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia.

giovedì 12 Novembre 2020

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