Attualità

50 anni di Regione: inaugurata la mostra in Consiglio regionale

La Redazione
Emiliano: «La libertà dei territori e l'autonomia delle comunità sono un contributo all'unità nazionale, nel quadro di una leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali»
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«Le
Regioni non godono di buona stampa, ma si tratta di una lettura
riduttiva, che non riconosce il contributo alla crescita del Paese, al
netto delle diversità territoriali, caratterizzate da condizioni
socio-economiche più favorevoli e da classi dirigenti più attente». Il
presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, ha
rivendicato la funzione storica di governo e rappresentanza dei
territori, ha sottolineato l’attualità e rivendicato un ruolo per il
futuro, aprendo la mostra sul Cinquantenario della Regione Puglia, nel
giorno stesso in cui, mezzo secolo fa, si tenne la seduta consiliare
inaugurale, dopo le prime elezioni regionali del 7-8 maggio 1970.

È
innegabile, per Loizzo, che le Regioni abbiano «creato reti di
partecipazione democratica e di confronto sociale» sopperendo ai ritardi
del governo centrale, ammortizzando le tensioni sociali e garantendo un
rapporto più ravvicinato “con i corpi intermedi della società”.

Quali
che siano i giudizi sul piano storico e politico, «è bene difendere le
Regioni e valorizzarle coi fatti, partendo da una più attenta selezione
della classe politica: perchè l’esperienza indica tra i nemici del Sud
anche una parte delle classi dirigenti meridionali». L’augurio del
presidente Loizzo è «che una più serena e consapevole lettura della
storia di questo cinquantennio possa aiutare a recuperare la
partecipazione attiva della comunità pugliese, per rimotivarla facendo
leva sulla sua grande intelligenza e laboriosità». Si potrà così
guardare con più fiducia al futuro, in un momento drammatico come quello
che sta attraversando il Paese.

La
mostra (22 pannelli su temi e momenti salienti – visitabile liberamente
in Gentile 52 a Bari dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18), sarà poi
itinerante e si associa alle iniziative che comprendono due documentari
televisivi sulla storia della Regione, pubblicazioni tematiche, attività
varie, rappresentazioni. Sono tutte coordinate dalla Sezione consiliare
biblioteca e comunicazione istituzionale, rivolte essenzialmente alle
scuole, per valorizzare la memoria storica e identitaria della Puglia.

Significativo
il progetto di ricerca dell’Istituto Gramsci di Bari che ricostruisce
con rigore storico il dibattito politico e culturale che ha accompagnato
la nascita della Regione, soffermandosi sull’impegno dei partiti alla
redazione dello Statuto.

Come ha
fatto presente Loizzo, si tratta di un “impegno comunicativo notevole,
che intende riavvicinare i cittadini all’istituzione regionale, anche
attraverso il contatto diretto con le sue strutture, perché da quando il
Consiglio regionale si è dotato di una sede spaziosa, moderna e
funzionale, non si contano le visite guidate di scolaresche e
cittadini».

L’on. Vincenzo Sorice,
sottosegretario alle poste e alla giustizia tra il 1988 e il 1992, ha
portato la testimonianza diretta dei primi anni di cui è stato
protagonista, come consigliere e assessore, dal luglio 1970 all’elezione
alla camera nel 1983. La prima fase li ha visti “zingari”, senza sede e
strutture, ospiti della sala consiliare della Provincia di Bari per le
sedute. Hanno dovuto «inventarsi tutto», ma sono stati capaci, nella
stagione dello Statuto, di passare da una Regione immaginata come
semplice soggetto di decentramento amministrativo ad una capace di
assumere il ruolo di organo politico “legiferante, aperto alla
partecipazione dei cittadini”.

Sono
stati cinquant’anni di presenza al fianco dei pugliesi, ha sottolineato
il presidente della Regione Michele Emiliano. Chiamato in provincia di
Foggia da impegni istituzionali, ha affidato le sue riflessioni ad un
breve saluto – letto dal segretario generale del Consiglio regionale
Mimma Gattulli – in cui ha citato il Capo dello Stato, ricordando che
non hanno futuro le piccole patrie, le guerre tra Nord e Sud. «La
libertà dei territori e l’autonomia delle comunità sono un contributo
all’unità nazionale, nel quadro di una leale collaborazione tra i
diversi livelli istituzionali». La pandemia ha aperto scenari inediti e
«ci ha ricordato – ha concluso il governatore pugliese – che la
solidarietà tra persone e istituzioni è la via maestra per superare le
difficoltà. Abbiamo imparato che esiste un solo mondo annodato col filo
della solidarietà, che occorre curare di più e meglio l’ancora fragile
organizzazione sanitaria e, soprattutto, che dalla responsabilità del
nostro impegno condiviso, un nuovo inizio è possibile».

martedì 14 Luglio 2020

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Franco
Franco
3 anni fa

La mostra suo 50 anni della Regione avrebbero dovuta organizzargliela in Procura.