“Una macelleria sociale”, così i tre segretari pugliesi di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uil.temp Uil definiscono il massivo ricorso all’interruzione dei rapporti di lavoro in somministrazione a tempo determinato, chiedendo “immediata convocazione a Regione Puglia di un tavolo di crisi”.
“A causa dell’emergenza epidemiologica COVID 19 centinaia e centinaia di lavoratori, che già si districavano negli abissi della discontinuità occupazionale, paghe basse e part-time involontario, stanno rimanendo a casa” continuano Vulcano (Nidil), De Matteis (Felsa) e Zaurito (Uil.temp).
“In un mercato del lavoro locale che si caratterizza per il tasso prevalente di contratti a termine, in linea con il dato nazionale, non si possono chiudere gli occhi. Istituzioni e parti sociali hanno un ruolo cruciale in questa fase storica drammatica. Le imprese hanno responsabilità verso i territori su cui insistono e, se fingono di ignorarle, devono essere richiamate all’impegno da chi governa la regione” dichiarano i segretari.
“Abbiamo il dovere di dare voce a chi voce non ne ha più. Perché sono questi i lavoratori e le lavoratrici che con abnegazione hanno dato il loro importante contributo per risollevare l’economia in questi ultimi anni, a fronte di condizioni contrattuali spesso poco gratificanti. La crisi occupazionale è già sotto i nostri occhi ed il costo non può essere sostenuto dai lavoratori e, fra i lavoratori, quelli più deboli in termini di tutele. Se non riscontreremo correttezza e lealtà nell’attivazione di questo confronto siamo pronti a valutare ogni azione nella nostra disponibilità” concludono Vulcano De Matteis e Zaurito.