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Modugno, un grande parco urbano lì dove c’era la cementeria: il consiglio comunale dice sì

La Redazione
L'accordo programmatico tra Comune e Italgen prevede la realizzazione, su ben 19 ettari, di un grande parco urbano con annesse zone pic–nic, zone belvedere, area grandi concerti, viabilità e area parcheggio
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Il
Consiglio Comunale di Modugno ha approvato l’intesa tra
l’amministrazione comunale e la società proprietaria del sito, la
Italgen, per la cessione, a titolo gratuito, al Comune, di
una vasta area verde che sarà intitolata, per volontà del sindaco
Nicola Magrone a Pinuccio
Laoiacono, medico anestesista scomparso nel 2011 e rimasto nel cuore
dei modugnesi.

L’accordo
programmatico – si legge in una nota del Comune –
prevede la realizzazione, su ben 19 ettari di terreno ceduti al
Comune, di un grande parco urbano con
annesse zone pic–nic, zone belvedere, area grandi concerti,
realizzazione della viabilità carrabile, pedonale e ciclabile oltre
che la realizzazione di un’area parcheggio.

«Un
percorso
– dichiara il sindaco Magrone –, quello che ha per obiettivo la creazione di un grande parco
urbano, che pratichiamo da tempo e che realizza un punto tra i più
qualificanti delle linee programmatiche dell’amministrazione
approvate dal Consiglio nel 2015. Rivendichiamo di aver lavorato da
sempre, sin da quando eravamo solo una espressione come le altre
della società civile, per arrivare al risultato di ogg
i».

«Ancora un tassello – dichiara la vice sindaca Francesca Benedetto – che restituisce dignità allo spazio urbano
della nostra città, facendolo crescere in un’ottica opposta a quella
perseguita fino a qualche anno fa, quando crescita e progresso erano
concepiti solo come espansione edilizia. Questa volta parliamo di una
zona in cui le particolarissime peculiarità naturalistiche si
riappropriano di uno spazio precedentemente occupato da un
insediamento industriale. Con il passo compiuto oggi in Consiglio
comunale, andiamo ad assecondare il recupero ambientale di un angolo
naturalistico meraviglioso messo a disposizione della comunit
à».

«Verde
comunale – contiunua la nota dell’amministrazione comunale – che aumenta del 450%, per complessivi 190.000 metri quadri,
sei volte il Parco San Pio e 16 volte la villa comunale di Piazza
Garibaldi. Sono i numeri dell’acquisizione al patrimonio del Comune
di Modugno dell’area della cava di calcare dalla quale una volta si
estraeva la materia prima per la produzione di cemento e che oggi, a
distanza di molti anni dalla cessazione della attività, si presenta
come spontaneamente rinaturalizzata. Una spettacolare macchia
mediterranea, gli alti pini, i terrazzamenti della roccia calcarea,
un laghetto situato sul fondo della cava e i caratteristici sentieri
tutto intorno, offrono la rappresentazione di un angolo
paesaggisticamente inedito per la Città di Modugno. Qui, in contrada
Matracco, nelle adiacenze del prolungamento di via Cesare Battisti,
il Comune potrà creare il parco urbano “Pinuccio Loiacono”,
grazie all’Accordo Programmatico preliminare approvato oggi dal
Consiglio Comunale che prevede la cessione a titolo gratuito da parte
della società Italgen, proprietaria del sito della ex Cementeria, di
19 ettari di terreno (corrispondenti all’area della cava) al Comune
medesimo.

L’accordo
licenziato dal Consiglio è il frutto delle attività di
concertazione e collaborazione intraprese dal Sindaco Magrone e dal
Vice Sindaco e assessore all’Assetto del Territorio, Francesca
Benedetto, con la società Italgen, per giungere alla realizzazione
di uno dei più importanti punti di programma dell’amministrazione
comunale: la riqualificazione del sito dell’ex cementeria, appunto.
Dopo mesi di sopralluoghi, interlocuzioni e incontri tra Sindaco,
Vice Sindaco, consiglieri comunali (per il Comune) e Ivan Gabatel,
responsabile Regolazione e Autorizzazioni della SpA per la Italgen,
alla presenza di tecnici di entrambe le parti, si è giunti quindi ad
un’intesa per il nuovo utilizzo del sito della ex-cementeria.

Ribadita
la volontà dell’amministrazione comunale di realizzare all’interno
dell’area un grande parco urbano, e incontrata in tal senso la
disponibilità dei proprietari del compendio dismesso, l’approvazione
da parte del Consiglio segna un passaggio fondamentale per la
definitiva cessione delle aree in questione e per dare corso, con la
sottoscrizione dell’accordo programmatico, alle attività di concreto
ripristino ambientale del sito.

Italgen,
dal suo canto, conseverà la proprietà di una diversa area
all’interno del sito, allo scopo di realizzarvi un progetto di
produzione di energia da fonti rinnovabili (impianto fotovoltaico).

La
questione della cementeria di Modugno è stata per anni al centro di
numerose iniziative, anche pubbliche, di Nicola Magrone e del suo
movimento, Italia Giusta secondo la Costituzione, intraprese per
scongiurare il pericolo che, dopo la dismissione degli impianti
produttivi, vi si potessero costruire capannoni invasivi.

Dopo
le elezioni comunali del giugno 2013, nelle quali Magrone fu eletto
per la prima volta sindaco, l’idea del parco urbano, al termine di
complesse procedure di bonifica del sito, è diventata così punto
cardine del programma di governo, del primo e del secondo mandato
della amministrazione guidata da Magrone: un punto cardine per
realizzare il quale, nel 2014, il Consiglio Comunale votò
all’unanimità la proposta dell’amministrazione di destinare a verde,
per l’appunto, l’area della ex-cementeria».

Breve
storia dell’opificio.

Il
sito, oggi di proprietà Italgen SpA, è stato per decenni utilizzato
per la produzione di leganti idraulici (cemento), dapprima dalla
società Cementerie delle Puglie SpA, poi dalla Cemensud SpA ed
infine dall’Italcementi SpA.

L’attività
produttiva del cemento ebbe inizio nel 1931.

Fino
al 1975 detta produzione avvenne a ciclo completo: erano cioè in
funzione sia le linee per la fabbricazione del clinker (semilavorato)
sia gli impianti per la macinazione e fabbricazione del cemento,
mentre la materia prima (calcare) veniva estratta dalla cava Matracco
sempre all’interno del sito, su terreni confinanti con gli
impianti.

A
partire dal 1975 vennero gradualmente spente alcune linee degli
impianti e ridotta l’attività di estrazione ed a partire da questa
data nel sito veniva svolta attività di macinazione del semilavorato
prodotto presso altre cementerie e commercializzazione.

Lo
spegnimento definitivo di tutti gli impianti è avvenuto nel 2006.

sabato 28 Dicembre 2019

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