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L’Università degli Studi di Bari laurea il primo ‘studente-rifugiato’

La Redazione
Si chiama Afewerki Ghebremichael ha 35 anni e in tre anni esatti è diventato dottore in Scienze politiche
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E’ il primo “studente-rifugiato laureato” dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Si chiama, Afewerki Ghebremichael ha 35 anni e in tre anni esatti è diventato dottore in Scienze politiche.

Martedì 19 novembre 2019 alle 14.30 nell’Aula Magna “Aldo Cossu”, il Rettore Stefano Bronzini consegnerà la pergamena di laurea a Michael in occasione del seminario “Valorizzazione dei titoli e delle competenze di migranti e rifugiati”

Interverranno Francesca Romana Decorato della Fondazione Crui e Luigi Filice dell’ANDISU, che hanno finanziato la borsa di studio per Michael e altri 15 studenti internazionali titolari di protezione.

Michael arriva in Italia nel 2010, in fuga dall’Eritrea. Ottenuto lo status di rifugiato politico, dopo un periodo in Gran Bretagna, pur dovendo lavorare non rinuncia alla formazione universitaria. Vince la borsa di studio Crui/Ministero dell’Interno/Andisu, grazie a cui può iscriversi al Corso di laurea in Scienze Politiche, Relazioni internazionali e Studi europei del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari. Si laurea con una tesi sull’Eritrea nella politica estera italiana dal 1949 al ’91.

Nel suo Paese aveva conseguito il diploma in Scienze Infermieristiche e collaborato per due anni come assistente medico in un ospedale. Poi però, lavorando con organizzazioni internazionali che si occupano di migranti, ha scoperto che non solo gli piaceva la mediazione culturale ma ha capito che voleva studiare relazioni internazionali. Si avvicina con questa motivazione al Centro per l’Apprendimento Permanente dell’Università di Bari che nel frattempo stava portando avanti lo Short Master in “Immigrazione, diritto e pratiche di inclusione”. Il C.A.P. lo ha aiutato ad ottenere i documenti necessari per l’iscrizione ai corsi accademici, occupandosi del riconoscimento dei titoli di studio pregressi, primo passo per l’integrazione accademica.

Il Centro servizi d’ateneo per l’apprendimento permanente (CAP) nei prossimi giorni, dal 18 al 22 novembre, ospiterà i valutatori del Cimea e del Consiglio d’Europa che hanno scelto l’Università di Bari per la Settimana del Passaporto Europeo delle Qualifiche dei rifugiati beneficiari di asilo politico o protezione internazionale.

Il documento, spendibile in tutt’Europa, fornisce una valutazione dei titoli di istruzione superiore ottenuti nel Paese di provenienza consentendo l’ammissione nelle università dei Paesi di arrivo e agevolando il processo di integrazione e di occupazione.

venerdì 15 Novembre 2019

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