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Progetto “Rifugiati in famiglia”: sportello attivo ogni giovedì

La Redazione
"Rifugiati in famiglia", finanziato dal ministero dell'Interno, mira a promuovere l'inclusione sociale di migranti rifugiati e titolari di altra forma di protezione in uscita dal sistema SPRAR
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Nell’ambito delle attività del progetto sperimentale “Rifugiati in famiglia”, promosso dall’associazione Refugees Welcome Italia (RWI) in collaborazione con il Comune di Bari – assessorato al Welfare per l’avvio di un percorso d’integrazione rivolto a migranti titolari di protezione internazionale e umanitaria, a partire da oggi, giovedì 17 ottobre, dalle ore 15.30 alle 17.30, nella stanza ex protocollo al piano terra della ripartizione Servizi alla persona, in piazza Chiurlia, sarà attivo uno sportello dedicato.

“Rifugiati in famiglia”, finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) del ministero dell’Interno, mira a promuovere l’inclusione sociale di migranti rifugiati e titolari di altra forma di protezione in uscita dal sistema Sprar, con l’obiettivo di sperimentare un modello nuovo di accoglienza basato sulla collaborazione fra le amministrazioni locali, il terzo settore e la cittadinanza attiva così da creare una buona pratica che possa ispirare le politiche di welfare territoriale ed essere replicata su larga scala. Attraverso l’ospitalità in casa, infatti, sarà possibile aiutare i rifugiati e i titolari di protezione nel raggiungimento dell’autonomia personale e nel loro percorso di inclusione sociale, per far sì che non venga vanificato il lavoro intrapreso da altri sistemi di accoglienza e non siano compromessi i progressi compiuti fino a quel momento. Le famiglie ospitanti, invece, avranno la possibilità di vivere un’esperienza umana e culturale unica e particolarmente significativa.

Lo sportello, attivo tutti i giovedì negli stessi orari (15.30-17.30), sarà gestito dai facilitatori di progetto, attivisti con competenze multidisciplinari, aderenti alla rete nazionale di RWI, che operano durante tutte le fasi del percorso progettuale: selezione delle famiglie e delle persone richiedenti accoglienza, valutazione dell’idoneità dei richiedenti, organizzazione incontri di conoscenza, matching tra migranti e famiglie disponibili, sigla del patto di convivenza e monitoraggio dell’andamento della convivenza.

A poter beneficiare del progetto sono migranti giovani, singoli o nuclei familiari, e neomaggiorenni, che hanno ottenuto una forma di protezione internazionale ma non hanno ancora raggiunto una propria autonomia che consenta loro di vivere in maniera indipendente. Grazie all’accoglienza in famiglia, infatti, avranno la possibilità di definire il loro progetto di vita personale: trovare o cambiare lavoro, frequentare un corso di formazione professionale, intraprendere o continuare un percorso di studi.

Ad accogliere, invece, possono essere coppie con o senza figli, singoli cittadini, anche pensionati, che avranno il compito di incoraggiare i migranti ad attivare le loro risorse e potenzialità, sostenerli emotivamente nel percorso d’inserimento nel nostro Paese e aiutarli a costruire una loro rete di relazioni.

Il servizio è totalmente gratuito per le persone accolte e non è previsto alcun rimborso per le famiglie che ospitano e i volontari a supporto del progetto. Per partecipare è necessario che ospiti, migranti e facilitatori si iscrivano alla piattaforma www.refugees-welcome.it.

Per informazioni è possibile consultare il sito web www.refugees-welcome.it e la pagina facebook refugeeswelcomeitaliabari o scrivere alle mail bari@refugees-welcome.it o m.deastis@comune.bari.it.

giovedì 17 Ottobre 2019

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franco
franco
4 anni fa

È fin troppo evidente che sta rpartendo, anche con queste”nuove” forme, pian piano, alla chetichella, il business sugli immigrati e la cosiddetta accoglienza, stimolato dai nuovi arrivi e dal loro esponenziale incremento. Davvero l'obiettivo-desiderio di un profugo è restare in una famiglia non sia? Oppure si vuole tornare a finanziare la galassia di associazioni e onlus che lavorano nel sociale?