Le telecamere di Striscia la Notizia arrivano a Bari per occuparsi della discarica di amianto a cielo aperto a San Girolamo, sorta in un terreno privato alle spalle del Moi, il mercato ortofrutticolo all’ingrosso.
Nel servizio l’assessore Petruzzelli afferma: «È un problema che va avanti da anni perché si tratta di terreni privati. Ai proprietari abbiamo chiesto di effettuare la bonifica, ma senza risultato. Ora toccherà farla al Comune a spese dei contribuenti».
Sulla vicenda interviene la candidata grillina Elisabetta Pani.
«Nel servizio di Striscia la Notizia l’assessore Pietro Petruzzelli cita un’ordinanza con la quale il sindaco avrebbe imposto al proprietario la bonifica dell’area – afferma Elisabetta Pani, candidata sindaca M5S –. Chiedo per trasparenza nei confronti dei cittadini di rendere noto tale documento del quale è fondamentale conoscere data, scadenze e sanzioni previste in caso di inadempienza. È evidente che trascorse le tempistiche previste dall’ordinanza, anche in caso di ricorsi, il Comune avrebbe dovuto provvedere alla bonifica da porre successivamente come spesa a carico dei proprietari dell’area (bonifica in danno)”.
La discarica nella zona di via Portoghese era stata già oggetto di denuncia da parte del Movimento 5 Stelle: nel 2015 il portavoce al Comune, Sabino Mangano, e al Municipio 3, Davide De Lucia, si erano recati lì per filmare la discarica a cielo aperto, a pochi passi dal mercato ittico, e poi avevano chiesto l’intervento del sindaco Antonio De Caro.
“Reati ambientali e problemi igienico sanitario per i cittadini: ecco cosa significa trovare una discarica di amianto o rifiuti speciali – continua la candidata sindaca –. Ci siamo subito attivati per chiedere all’amministrazione di potenziare le misure di prevenzione per le aree a rischio e di sollecitare gli interventi di ripristino anche nelle aree private. Sono passati quattro anni e tutto è come prima”.
E conclude: “Il sindaco è responsabile della salute dei suoi cittadini: cosa aspetta? Mi sembra gravissimo che dopo anni il Comune non abbia ancora provveduto a rimuovere i rifiuti pericolosi in un’area dove a pochi metri si vendono prodotti freschi che finiscono sulle tavole dei baresi. Aspetto dettagli precisi sull’ordinanza”.