La giunta comunale ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione della pista ciclabile di strada del Baraccone che collega il lungomare Lorusso, di Palese e Santo Spirito, con il lungomare di San Girolamo, da candidare al finanziamento del bando promosso dalla Regione Puglia
La pista di ciclabile di strada del Baraccone si presenta come un’occasione per riqualificare alcune delle zone degradate esistenti che, grazie a questo intervento, potrebbero beneficiare di una rigenerazione complessiva degli spazi. Il progetto disegna una soluzione di viabilità ciclabile che si sviluppa in direzione nord-sud in sede promiscua, innestandosi lungo la linea di costa, e parallelamente verso l’interno, risolvendo in questo modo un annoso problema di continuità della rete viaria litoranea, con la conseguente connessione di parti di città vicine ma non collegate.
La pista avrebbe come testata a sud l’attuale area adibita a parcheggio su lungomare IX Maggio in cui è stato ipotizzato, secondo il Biciplan, un parcheggio di scambio per le due ruote, e si connetterebbe con la pista ciclabile lunga circa 1,7 km realizzata nell’ambito dei lavori del waterfront di San Girolamo e Fesca.
In particolare, il progetto si sviluppa da nord a sud coinvolgendo diversi tratti interpretati in maniera differente a livello progettuale, tenuto conto della sezione stradale e delle condizioni del contesto esistente, e individuando interventi a partire da via Cola di Cagno, che sarà interessata da una rimodulazione del marciapiede su cui sorgerà una pista ciclabile promiscua, cui segue un tratto su via Nazionale che viene individuata come zona 30, in quanto caratterizzata da restringimenti e pertanto non adeguata ad ospitare una sede per la pista ciclabile. Un altro tratto riguarda strada del Baraccone, su cui è previsto un allargamento del marciapiede per ospitare la sede della pista ciclabile promiscua che proseguirà con un sentiero ciclabile realizzato con materiali drenanti fino ad arrivare al nuovo sovrappasso ciclopedonale su Lama Balice, da realizzarsi con tecnologie a secco e materiali removibili. Il percorso continua su un sentiero ciclopedonale fino ad arrivare all’area ipotizzata come bike sharing.
Il costo totale dell’intervento è di 1.122.000 euro con un cofinanziamento del Comune di Bari del 50% della somma.
“Come avevamo promesso più volte ai ciclisti e agli amanti delle due ruote della nostra città – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso – l’itinerario ciclopedonale di collegamento tra i quartieri di Fesca e Palese è sempre stato un nostro obiettivo e, non appena abbiamo avuto la possibilità, abbiamo candidato il progetto al primo finanziamento utile. Realizzare un sovrappasso ex novo in una zona costiera molto vulnerabile come quella non è affatto una procedura semplice o veloce, perché tutte le opere devono essere innanzitutto sicure per le persone e realizzate nel rispetto del territorio e dei suoi vincoli. La soluzione individuata dagli uffici tutela tanto la sicurezza quanto la conformazione del territorio interessato, per soddisfare le esigenze della mobilità sostenibile e degli amanti della bicicletta. È importante precisare che l’itinerario è stato progettato in collegamento sia a nord sia a sud con altre piste ciclabili, già realizzate o in fase di progettazione, in modo da delineare un unico percorso ciclopedonale del mare”.
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Spero di aver letto male 1 milione 122 mila euro per poche centinaia di metri di pista ciclabile. Le piste ciclabili d'oro quasi sono diventare l'affare del secolo, ormai costano al chilometro più delle autostrade. Si sfrutta la retorica bici e green per sprecare tantissimo denaro pubblico. E quella di San Girolamo fa il paio con l'altrettanto esosa pista ciclabile di Torre a Mare.
Il fatto che vi siano associazioni di ciclisti che fanno progetti di piste ciclabili o sostengono la loro costosa realizzazione vuol dire solo che c'è comunanza di interessi e non che siano utili. I costi di queste piste sono davvero ingiustificati. Basterebbe guardare in Francia o in Germania dove le piste ciclabili sono semplicemente delimitate da strisce di vernice.
Peppino Ing. predisponi un cantiere di lavoro tra disoccupati di ogni genere ( Ing. geom. operai ecc) e giovani del RdC oltre agli ospiti dei CARA che vogliono volontariamente partecipare, la pista la realizzi prima delle votazioni comunali.
Quella zona è veramente un degrado! Strada non asfaltata, litoranea accesso al mare impossibile dove puoi trovare di tutto… Quanto meno si dia una sistemata nell'attesa che si muova qualcosa nel progetto che sarebbe una cosa comoda per il collegamento seppure solo ciclabile ! Cmq ho 40 anni e non si capisce quanto ho sentito parlare di riqualificazione della zona ma ad oggi non si e fatto mai niente… Chissa forse i futuri nascituri vedranno qualcosa speriamo