Attualità

A Bari il futuro dell’intelligenza artificiale

La Redazione
L'incontro è promosso dalla "Global Professionals for artificial intelligence"
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Intelligenza artificiale, al via il primo convegno scientifico in Puglia.

La cibernetica e le sue naturali applicazioni nella robotica applicate alla medicina creano molte potenziali commistioni “uomo-macchina” (cyborg) dai risvolti socio-culturali ancora inesplorati. Il mondo scientifico e la società civile si dividono tra sostenitori della evoluzione tecnologica e conservatori della supremazia dell’uomo sulla macchina: in questo scenario, si aprono dubbi di natura bioetica, biomedica, sociologica, giurisprudenziale e religiosa. Dunque, un tema infuocato su cui fare chiarezza con immediatezza, per capirne le potenzialità attuali e future.

Se ne discuterà sabato 15 dicembre, ore 9.00, presso l’ex Palazzo delle Poste di Piazza Giulio Cesare, sede universitaria.

Aprirà i lavori Antonio Uricchio, Magnifico Rettore dell’Università di Bari. Interverranno: Stefano Dambruoso, magistrato; Francesco Bellino, Ordinario di Bioetica all’Università di Bari; Michele Crudele, Direttore dell’Alta Scuola Internazionale Residenziale per Innovatori Digitali, del Collegio IPE Poggiolevante; Giuseppe Cascella, Presidente della Commissione Cultura della Città di Bari. La direzione scientifica dell’evento è affidata a Marco Tatullo, Direttore Scientifico “Tecnologica Research Institute” di Crotone. Modererà il giornalista Tommaso Forte. L’evento è inserito nell’ambito della 1^ edizione dell’Euro-Med Human Rights Cultural Week, la settimana della cultura dei diritti umani, che si terrà a Bari dal 14 al 20 dicembre, organizzata dall’Accademia Euro-mediterranea sui diritti umani (E.M.Y.A. – Euro-Med Youth Academy of Human Rights and Migration) con il patrocinio di Regione Puglia, Comune di Bari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, World Monuments Fund di New York e Premio Altiero Spinelli al Parlamento, e in collaborazione con “Nel Gioco del Jazz”, “Duke Ellington – Il Pentagramma”, “Fondazione Orfeo Mazzitelli” (Teatro Forma) e Forum Mondiale della Pace.

L’intelligenza artificiale – spiega Marco Tatullo – rappresenta una grande opportunità di sviluppo per la medicina. Così come i primi computer hanno velocizzato e perfezionato molte attività intellettive, senza sostituire l’ingegno o l’imprimatur della mente umana sulla macchina, allo stesso modo, l’intelligenza artificiale diventerà una declinazione naturale delle nostre attuali conoscenze soprattutto in campo biomedico e bio-ingegneristico”. L’iniziativa è promossa dalla Global Professionals for Artificial Intelligence, giovane associazione di talenti pugliesi.

Siamo una associazione di giovani ragazzi e ragazze – aggiunge Nicolò Andreula, componente del consiglio direttivo dalla Global Professionals for Artificial Intelligence, con delega alla cooperazione strategica e alle relazioni internazionali – convinti che l’unica maniera per contrastare la paura e la confusione dovuta alle continue e crescenti ondate di progresso tecnologico sia buttarsi in questo mare magnum di cambiamenti e conoscenza. Sappiamo che 2+2 fa 5 sia nel lavoro che in società, e stiamo mettendo insieme competenze, esperienze e reti di contatti per affrontare al meglio il più importante tsunami tecnoeconomico del decennio: l’intelligenza artificiale. Stiamo muovendo i primi passi in Puglia, ma abbiamo le idee, l’ambizione e la capacità di stringere collaborazioni con professionisti, aziende e istituzioni di tutto il mondo. Speriamo che il nostro entusiasmo sia contagioso e di avvicinare e approfondire con sempre più persone questi temi che ci stanno a cuore. Ci piacerebbe discutere di etica, giustizia, economia, scienza e tecnologia, con un’occhio di riguardo alle ricadute sociali di questa rivoluzione digitale. Il potenziale c’è, dobbiamo solo sfruttarlo nel modo giusto”.

lunedì 10 Dicembre 2018

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Franco
Franco
5 anni fa

La trasmissione Report di lunedì 17 dicembre ha fatto un po' di luce sull'enfasi che accompagna la terminologia “intelligenza artificiale”. Si tratta meno prosaicamente di gestire l'enorme massa di dati che proviene dai data base di tutto il mondo e organizzarli in modo che siano “leggibili” per poterli sfruttare. Il problema vero è che aldilà degli annunci e del marketing degli interessati (Big Data) non sappiamo bene chi sfrutterà quei dati e a quale scopo.