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Alla Fiera del Levante il Medio Oriente e i suoi conflitti

La Redazione
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Si è concluso ieri il terzo e ultimo incontro ecumenico che rientra nella rassegna dei tre eventi voluti e promossi da Nuova Fiera del Levante. Il primo, interamente dedicato all’analisi della preghiera ecumenica del 7 luglio scorso fra il Papa e i patriarchi per la pace in Medio Oriente, ha visto poi un prosieguo nei giorni successivi che ha raccontato quale sia la situazione in Medio Oriente attraverso le testimonianze delle sue voci autorevoli.

Ieri infatti il titolo dell’incontro è stato “Le migrazioni dai luoghi di conflitto: testimonianze dal Medio Oriente” e a darne testimonianza il vescovo di Aleppo, Jean Clément Jeanbart, e il Vescovo di Guizeh, Toma Adly Zaki, arrivati a Bari rispettivamente dalla Siria e dall’Egitto.

Ed è stato proprio il vescovo di Aleppo ad aprire i lavori facendo una chiara premessa: «Occorre capire che possiamo essere differenti senza essere nemici – e sul ruolo dei vescovi nel mondo ha detto – Dobbiamo spiritualizzare l’uomo e umanizzare la spiritualità. Tutti i vescovi hanno questa responsabilità perché discendono dagli apostoli».

In linea con lui, monsignor Zaki, che ha sottolineato come tra Occidente e Oriente ci sia una concezione diversa di democrazia. Difficile sarebbe importare in Oriente la concezione occidentale, innanzitutto per l’alto tasso di analfabetismo che ammonta a circa il 40%, ma anche per la forte connotazione della cultura locale. Inoltre, una contrapposizione tra cristiani e musulmani in Medio Oriente non esiste. Piuttosto, esistono convivenza e condivisione di quotidianità e, molto probabilmente, si paga solo le conseguenze di una politica estera sbagliata. Il fenomeno migratorio, quindi, potrebbe essere meglio gestito sul posto favorendo la crescita sociale ed economica.

L’incontro ha visto anche la proiezione dei reportage del giornalista inviato di Tv2000 in Egitto, nonché segretario nazionale dell’Unione cattolica stampa italiana Maurizio Di Schino, che ha anche colto l’occasione per evidenziare ai relatori presenti che il dialogo è ancora l’unico modo per dar voce agli oppressi.

In chiusura, attraverso la moderazione del giornalista Onofrio Pagone, il teologo della Comunità monastica di Bose padre Sabino Chialà, ha specificato che il fondamentalismo non può avere l’ultima parola e che un incontro come quello odierno è proprio un’occasione per combatterlo. «La verità non la ha nessuno – ha concluso – e abbiamo bisogno dell’altro per capire di più. Questa è la lezione che ho appreso in Siria, che è un laboratorio di convivenza. L’incontro di oggi ci consente di scendere nell’“altra strada”, rispettando le altre voci».

Si chiude in questo modo un grande momento di confronto, dialogo e scambio che lo stesso presidente Alessandro Ambrosi ha fortemente desiderato per il valore che rappresenta e per le ricadute economiche e di sviluppo che rappresenta nell’area mediterranea di cui Fiera del Levante è simbolo e crocevia. A far rete con lui, la Camera di Commercio, l’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, l’Unione stampa cattolica e il patrocinio di Puglia Promozione.

All’interno del padiglione è presente una mostra fotografica dedicata alla preghiera ecumenica del Papa e dei patriarchi per la Pace nel Medio Oriente tenutasi a Bari lo scorso 7 luglio, aperta al pubblico fino al termine della 82esima edizione della Campionaria del 16 settembre.

sabato 15 Settembre 2018

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