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Palazzo di Giustizia, dipendenti ricevuti in Ministero

La Redazione
A differenza di avvocati, testimoni e imputati, personale amministrativo e magistrati continuano a entrare negli uffici a rischio
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I responsabili della sicurezza dei lavoratori della Procura e del Tribunale penale di Bari, che hanno sede nell’immobile di via Nazariantz, la cui agibilità è stata sospesa nei giorni scorsi, hanno incontrato ieri a Roma, insieme a una delegazione di sindacalisti, il dirigente del Ministero della Giustizia Barbara Fabbrini.

L’incontro è stato convocato “in relazione alla problematica della staticità del palazzo”, le cui udienze sono state trasferite in tensostrutture, e “ai riflessi sul personale amministrativo”. A differenza di avvocati, testimoni e imputati, ai quali da alcuni giorni è inibito l’accesso all’edificio per motivi di sicurezza, il personale amministrativo e i magistrati continuano ad entrare nel palazzo, perché uffici e cancellerie sono aperte per ottemperarle alle pratiche urgenti, arresti, turni, intercettazioni, deposito atti.

«Abbiamo paura – dicono i dipendenti – e, se è rischioso, vogliamo andare via da quel palazzo».

Da via Arenula è stato assicurato l’impegno a chiedere che i responsabili della sicurezza siano ammessi a partecipare alle prossime prossime riunioni della Conferenza permanente che si riunisce in Corte d’Appello. Sarà, inoltre, valutata la possibilità di fare un interpello per permettere ai dipendenti di scegliere quale preferiscono delle due sedi individuate fino ad ora per trasferire provvisoriamente gli uffici, Modugno e via Brigata Bari. Il ministero ha, quindi, confermato che saranno rese il più celeri possibili le procedure per l’individuazione di una sede unica per gli uffici giudiziari penali.

giovedì 31 Maggio 2018

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