Attualità

Malasanità, maglia nera per la Puglia

Riceviamo e pubblichiamo
Nel 2008, 142 i medici iscritti nel registo degli indagati per presunti errori
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Errori in corsia ed indagini politiche:sono troppe le ombre che si celano sulla sanità pugliese. Dopo il caso di qualche mese fa, accaduto al MIULLI di Acquaviva dove uomo di 62 anni morì nel reparto di rianimazione dell’ospedale dov’era stato sottoposto ad un intervento chirurgico per un ascesso perianale, una nuova tragica vicenda viene alla luce. Si tratta della morte di una donna a Lecce a causa di un errore diagnostico. Un angioma scambiato per un tumore maligno, mesi e mesi a cicli di chemioterapia. Era ormai troppo tardi quando si è scoperto l’errore e alla donna ,probabilmente a causa degli effetti della chemio, è stata riscontrata una forma di leucemia acuta che neppure il trapianto del midollo ha portato risultati.
Questo NON è il primo caso di errori nelle corsie degli ospedali pugliesi . Sono anni che molte vicende vengono poste sotto le luci dei riflettori della cronaca e nell’ultimo mese si contano già un paio di casi. A fine agosto, ad esempio,un 66enne era rimasto coinvolto in un incidente stradale il 23 luglio scorso sulla provinciale Torre Canne – Savelletri. Fu trasportato presso l’ospedale di Ostuni,dove i medici gli diagnosticarono una “semplice” frattura di una vertebra curandolo con normali antidolorifici. Le condizioni dell’uomo, però, peggiorarono. La figlia lo fece sottoporre ad una nuova visita specialistica, dalla quale emerse una frattura del bacino con conseguente emorragia interna. L’uomo fu dapprima trasferito all’ospedale di Trani, da dove, dopo qualche giorno, venne trasferito, ormai in fin di vita, a Bari. Muore il 28 agosto.
Degli ultimi anni, poi, come non menzionare il caso del fegato infetto trapiantato al Policlinico di Bari dove due medici sono stati condannati in quanto colpevoli di aver sbagliato la diagnosi. Ed ancora: la donna di Terlizzi operata per ben 4 volte a causa di diagnosi sbagliate finita in rianimazione e morta dopo pochi giorni e, la quattordicenne di Taranto che doveva essere sottoposta ad un semplice intervento “di ascesso mandibolare” nel reparto di Otorinolaringoiatra, morì per arresto cardiaco poco prima di entrare in sala operatoria.

Non basterebbero le pagine di un libro per denunciare quanto accade nei nostri ospedali: non bisogna sicuramente generalizzare poiché ci sono stati, ci sono e ci saranno bravi medici ma se troppi casi investono il sistema sanitario di una regione, come ad esempio in Calabria, qualcosa va fatto subito e senza aspettare che delle vite vengano spezzate anche e solo per interventi di routine.
Dai dati dell’ultimo triennio, è emerso che in Italia le cifre degli errori commessi dai medici o causati dalla cattiva organizzazione dei servizi sanitari, provocano più vittime degli incidenti stradali: tra 14 mila (secondo l’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri) e i 50 mila decessi all’anno, secondo Assinform. Il che vuole dire circa 80-90 morti al giorno, 320 mila le persone danneggiate e il 50% dei quali può essere evitato. Solo in Puglia i medici iscritti nel registro degli indagati per presunti errori nel 2008 sono stati 142, nel 2007 furono 80. Cifre da capogiro che aumentano consistentemente e che nel 2009 hanno registrato un ulteriore incremento.

“L’Italia si trova ad affrontare uno dei più grandi problemi della sanità considerando che moltissimi di questi episodi potrebbero essere evitati con una adeguata attenzione e corretta organizzazione dei servizi. Il cittadino paga già questa disastrosa situazione sulla propria pelle e proprio con le tasse finanziano il “DISSERVIZIO” Sanitario Nazionale. Non contenti, i nostri politici ed amministratori si sono inchinati al potere delle lobbies ed hanno pensato di risolvere il problema alla radice:atti e proposte di legge parlamentari, in maniera assolutamente bipartisan, con cui si sta pensando semplicemente di cancellare la responsabilità dei sanitari e tutto nell’ assoluto silenzio e nell’inevitabile vergogna”- sostiene il Segretario Nazionale del CODICI, Ivano Giacomelli.

E’ per questo che il CODICI invita i cittadini a rivolgersi ai nostri sportelli per segnalare e denunciare casi di malasanità e lancia la campagna INDIGNATEVI: ci scippano la salute e la dignità!

giovedì 26 Novembre 2009

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nickgabri48
nickgabri48
14 anni fa

Mi auguro che anche il Sig. Michele Emiliano e C/o vengano indagati per abbuso di potere e falso in atti Pubblici nei confronti di lavoratori e risponda anche il medico del lavoro Francesco Ficarella. della Medica Sud. di Bari. E Che Michele78 (Luigi Cipriani e Lucio Marengo siano sentiti in merito al dlg. 626/94 e smi.) Visto che molte volte anno invocato la Magistratura?.

zagreo555
zagreo555
14 anni fa

Già,siamo in tempi di bilanci non solo quelli di fine anno,ma anche quelli di fine legislatura.Tra quest’ultimi,c’è il bilancio della gestione Vendola alla Regione Puglia.”Ai posteri l’ardua sentenza”? No,più prosaicamente,agli elettori tra qualche mese. Un parere? No,non posso astenermi,è da un pò che lo vado dicendo:un totale naufragio!Una voragine nella sanità che dà la vertigine al solo pronunciarla(2milamiliardilire!),senza migliorare servizi.Ci mancava la medaglia per malasanità!(continua)

nickgabri48
nickgabri48
14 anni fa

Tanto da precisare che con nota Prot. nr. 290508 Gab. Sindaco del Bari, 23 novembre 2009 si sta effettuando a Manifestazione VIRTUALE in quanto leggittima nei confronti di P. G.. In quanto da non essere detto di arrecare disordine Pubblico da un Signore che come si alza la mattina vuole tutto di Più.

Levantino
Levantino
14 anni fa

E’ un articolo scioccante… verrebbe da dire che gli enti pubblici sono utili soltanto a coloro che percepiscono gli stipendi!

LUREAL
LUREAL
14 anni fa

Chi sbaglia,in tutti i campi,deve pagare,senza alcun riguardo.Se sbaglia per ignavia,pigrizia,corruzione ecc.deve essere punito,altrimenti ognuno fa i cavoli propri e si continua come oggi!!!!LUREAL

nickgabri48
nickgabri48
14 anni fa

Levantino l’articolo non è, scioccante… certi commenti vanno rivolti a quella parte di persone che se lo meritano, e se hanno dignità si facessero una riflessione di mia culpa.