Nonostante le diverse denunce susseguitesi nel corso degli anni per l'erosione della costa a sud di Bari, l'amministrazione comunale non ha mosso un dito per evitare il peggioramento della situazione. Come si legge in un comunicato stampa a firma del consigliere circoscrizionale di Japigia-Torre a Mare, Giuseppe Romito, e del consigliere comunale Marcello Gemmato, l'unico "provvedimento" che è stato preso è l'apposizione di un cartello che recita "cedimento strada – "come se i cittadini avessero bisogno che gli fosse ricordata una situazione che drammaticamente è sotto gli occhi di tutti" – commentano i due consiglieri.
Il problema che più preoccupa, però, è il fatto che d'estate i bagnanti non desistono dal recarsi nella zona -nonostante la situazione-, mettendo a rischio la propria incolumità. E non vengono effettuati neppure i dovuti controlli da parte della polizia municipale.
A questa situazione si aggiunge quella del porticciolo di Torre a Mare, che soffre di abbandono e l'ultimo intervento di manutenzione che si ricordi è stato effettuato nel 1957 (anno successivo alla conclusione dei lavori di costruzione del porto). Nulla si sa delle operazioni di dragaggio, che ridarebbero impulso alle attività marittime di Torre a Mare (si parla dell'unico porticciolo di collegamento tra Bari e Mola). La protezione tra il porticciolo e il mare è pericolante e la barriera frangiflutto è diventata ormai inconsistente.
"A nulla è servito -concludono Giuseppe Romito e Marcello Gemmato- dunque, il finanziamento regionale di 1.700.000 euro stanziato per bonifica attracco marittimo di Torre a Mare. Il tutto appare incongruente se si pensa che sono stati 'regalati' milioni di Euro alla Ryanair per un presunto rilancio turistico della Puglia e non si riesce oggi a restituire alla città un pezzo di costa ed uno dei porti migliori di Bari".