Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, "ha messo a disposizione il farmaco Zolgensma per la somministrazione ai due bambini pugliesi" affetti da Sma, tra cui il piccolo Paolo, residente in provincia di Bari.
La decisione, è spiegato in una nota, è stata assunto "all’esito della riunione che si è svolta oggi alle ore 17 con gli uffici regionali competenti ", "nonostante la commissione medica competente abbia espresso parere contrario alla somministrazione a causa di un rapporto negativo tra rischio per la salute a causa della somministrazione e vantaggio terapeutico atteso".
"La decisione del presidente – è spiegato ancora – si fonda sulla assunzione di responsabilità piena da parte dei genitori in margine ad eventuali danni che possano conseguire ai piccoli pazienti a causa della somministrazione del suddetto farmaco. Tale assunzione di responsabilità era stata analogamente richiesta dai medici americani, con i quali le famiglie erano entrate in contatto, e che hanno partecipato alle riunioni con la commissione medica italiana".
Il presidente della Regione ha quindi "immediatamente comunicato ai medici curanti dei bambini in Italia, al Ministero della Salute e all’Aifa la propria decisione di mettere a disposizione il farmaco anche in via sperimentale o compassionevole, richiedendo ai medici curanti la prevista prescrizione medica, all’Aifa l’autorizzazione all’utilizzo del farmaco oltre i limiti dell’attuale autorizzazione ordinaria e al ministero della salute di esprimersi sulla vicenda". "La somministrazione del farmaco messo a disposizione dal presidente della Regione Puglia potrà aver luogo – è specificato nella nota – solo a condizione che i medici curanti prescrivano il farmaco e che Aifa e Ministero della Salute autorizzino la somministrazione sperimentale o compassionevole".
Nella nota, inoltre, "si chiarisce ulteriormente che il sistema sanitario nazionale e la Regione Puglia non possono invece analogamente finanziare la somministrazione del farmaco all’estero senza prescrizione medica e sulla base della sola assunzione di responsabilità da parte dei genitori. La somministrazione all’estero non è comunque autorizzabile essendo il farmaco gratuitamente disponibile in Italia e sussistendo nel nostro Paese la capacità sanitaria di somministrarlo e di gestirne eventuali effetti indesiderati".
Ma allora perché alcuni genitori stanno facendo una raccolta fondi per portare i loro figli all'estero?