“Il mare d’inverno”, la manifestazione ambientalista organizzata e realizzata da Fare Verde, è alla sua trentesima edizione. Domenica scorsa è partita in terra di Bari con il gruppo di Conversano che, sulla spiaggia di Cozze vicino a Mola di Bari, ha riempito una decina di bustoni raccogliendo in gran parte materiali plastici.
Domani proseguirà a cura dei gruppi di Bari e Bitonto, impegnati dalle 10 alle 12 sul lungomare Tenente Nicola Massaro a Bari Palese. L’appuntamento è sul tratto di lungomare compreso tra il Circolo dei Finanzieri e lo stabilimento Sun Beach.
Anche quest’anno la manifestazione è patrocinata dalla Commissione Ue – Rappresentanza per l’Italia e dal Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con la Guardia Costiera ed associazioni e realtà impegnate sul territorio in difesa dell'ambiente (Murgia Enjoy, SASS Puglia, Gruppo Scout Agesci Bitonto 2, Comitato Ambiente è Vita).
Il coordinatore di Fare Verde Terra di Bari, l’avvocato Sandro Marano, precisa: “La nostra iniziativa si differenzia da tante altre analoghe che si limitano alla pulizia o alla denuncia, sia per longevità sia soprattutto perché punta a una conversione ecologica dell'economia”.
“Vent’anni fa infatti fu approvata – prosegue il responsabile di Bitonto e consigliere nazionale di Fare Verde, l’avvocato Beppe Cazzolla – grazie ad una petizione popolare promossa da Fare Verde, la legge n.93/2001, con la quale in Italia vennero messi al bando i cotton fioc, ovvero i bastoncini netta orecchie, in plastica. Ebbene, da giugno di quest'anno i cotton fioc in plastica saranno messi al bando anche in tutta l'Unione Europea”.
Fare Verde vuole riportare al centro dell’attenzione la necessità di ridurre a monte la quantità di rifiuti che produciamo, riciclarli e recuperarli il più possibile. Per questo, da più di trent’anni, propone quella che è la via maestra per risolvere il problema dei rifiuti solidi urbani: la reintroduzione del vuoto a rendere dietro cauzione per tutti i liquidi alimentari, in modo da ridurre alla fonte la quantità di rifiuti prodotti, e il divieto di materiali non riciclabili come il polistirolo, in modo da favorire il più possibile il riciclo.
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