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Formatori nei CPI, sindacati: «Basta scaricabarile, Emiliano se ne occupi in prima persona»

La Redazione
Nonostante le assicurazioni ricevute da Regione e Arpal, a tutt'oggi non c'è alcuna certezza sul futuro occupazionale di 128 lavoratori che reggono l'attività dei Centri per l'impiego regionali
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«Uno scaricabarile tra Regione e Arpal lesivo della dignità e dei diritti dei lavoratori».

Non usano mezzi termini i sindacati per commentare lo "stallo" tra Regione e Arpal in merito al rientro al lavoro di ben 128 lavoratori, da anni impegnati nei Centri per l'Impiego regionali, messi alla porta dall'Arpal lo scorso 31 dicembre 2020, data di chiusura della convenzione con gli enti di formazione che li hanno in carico e che disciplina la loro presenza nei CPI.

Da quel "tragico" ultimo dell’anno, si è assistito ad un proliferare di dichiarazioni e comunicati, ai quali non è corrisposto ancora un provvedimento definitivo che dia fiducia e speranza a questi lavoratori e alle loro famiglie.

In una nota le organizzazioni sindacali «denunciano che, nonostante le assicurazioni ricevute nei numerosi incontri svolti con l’Assessore Sebastiano Leo e il Direttore Generale Arpal Puglia Massimo Cassano, relative al rientro nei Centri per l’impego di 128 formatori, a tutt’oggi non c’è alcuna certezza sul futuro occupazionale di questi lavoratori. È chiaro che mancano volontà politica e dirigenziale per la risoluzione immediata del problema. Non è possibile assistere passivamente – scrivono Menga (FLC Cgil), Calienno (Cisl Scuola), Verga (Uil Scuola) e De Bernardo (Snals-Confsal) – a comportamenti e dichiarazioni assimilabili ad una sorta di “scaricabarile” tra Arpal e Regione Puglia che continuano ad esimersi dai proprî doveri o responsabilità, riversandoli l’una sull’altra. A questo punto è indispensabile che il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, affronti in prima persona il problema occupazionale di questi formatori adottando i provvedimenti necessari per far rientrare i formatori in Arpal, per definire il futuro degli stessi a medio e lungo termine e per trovare una soluzione chiara ed univoca per il periodo che va dal 1 gennaio 2021 a quella che sarà la data del rientro in servizio dei formatori. Non si può dimenticare che, della cessazione del servizio, si è avuta contezza solo alle ore 14 del 31 dicembre ultimo scorso. È questo – sottolineano i rappresentanti sindacali – è un comportamento intollerabile e lesivo della dignità e dei diritti dei lavoratori, tanto più perché realizzato da un’agenzia che è comunque di emanazione della Regione Puglia».

Le organizzazioni sindacali pertanto hanno indetto un sit-in di protesta per il giorno lunedì 1 febbraio 2021, dalle 10 alle 13, davanti alla sede dell'Arpal, in viale Corigliano 1.

Sulla vicenda – e sulle 236 assunzioni interinali e a tempo programmate dall'Arpal e sulla stessa legittimità politica dell'incarico di direttore affidato a Massimo Cassano – domani, 28 gennaio, alle ore 11.30, all’esterno del Palazzo del Consiglio regionale pugliese, il gruppo consiliare regionale di Fratelli d’Italia terrà una conferenza stampa.

mercoledì 27 Gennaio 2021

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