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Emissioni Pm10, a Bari nel 2020 nessun superamento dei limiti di legge

La Redazione
Arpa Puglia ha presentato le cifre del monitoraggio: «Il miglioramento della qualità dell'aria - spiega il direttore Bruno - è il frutto di controlli più numerosi, innovazione tecnologica e maggiore sensibilità ambientale»
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A Bari, per il sesto anno consecutivo, non sono stati superati i limiti di legge per le emissioni delle particelle inquinanti pm10: lo afferma Arpa Puglia che ha presentato i dati del monitoraggio per il 2020 analizzando i dati raccolti dalle 52 centraline nella regione, 5 delle quali proprio a Bari.

In particolare, il limite di 35 superamenti annui della soglia di 50μg al metro cubo, previsto dallo Stato italiano, non si verifica nel capoluogo pugliese dal 2014. Per quanto riguarda il limite dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero 3 superamenti annui, quattro centraline baresi, collocate rispettivamente in via Caldarola, viale Kennedy, corso Cavour e Carbonara hanno fatto registrare valori inferiori rispetto al 2019, con eccezione della postazione in zona Cus. Le zone 'meno pulite' si confermano proprio quelle attorno al Cus e a viale Kennedy con 7 superamenti annui, seguiti da Cavour con 6, Carbonara con 5 e Caldarola con 3, quest'ultima con un crollo delle emissioni rispetto ai 13 giorni oltre i limiti fatti registrare nel 2019.

"Il miglioramento della qualità dell’aria, in media, nel 2020 – spiega il direttore di Arpa Puglia, Vito Bruno – è il frutto del combinato disposto di controlli più numerosi, innovazione tecnologica nelle attività produttive, ed una maggiore sensibilità per la tutela ambientale che ci auguriamo continui a crescere tra cittadini e operatori economici. Abbiamo scelto di analizzare il Pm10 avendo quale riferimento sia il Dlgs. 155/2010, sui limiti della qualità dell’aria in ambiente, che i parametri fissati per il Pm10 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In tal modo abbiamo verificato come al rispetto dei limiti di qualità dell’aria, come disciplinati dalla normativa ambientale, con un trend in costante miglioramento, non corrisponda analogo risultato per il rispetto dei parametri fissati dall’Oms. Una ragione per non fermarsi ed anzi per rafforzare i monitoraggi e sollecitare politiche ambientali ancora più ambiziose, in una visione realmente integrata di tutela dell’ambiente e della salute. Nel frattempo stiamo elaborando i dati, relativi al 2020, per tutti gli altri inquinanti previsti dalla legislazione nazionale, in materia di qualità dell’aria” conclude Bruno.

mercoledì 27 Gennaio 2021

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