Chiesa della Vallisa
Chiese, strade e piazze storiche, monumenti, palazzi ed edifici storici, insediamenti rupestri.

La costruzione della chiesa è databile all’XI secolo, secondo quanto riporta una pergamena dell’Archivio di S. Nicola, del marzo 1071.
L’aspetto attuale è frutto di recenti lavori di restauro che hanno eliminato le inutili e deturpanti sovrastrutture.
Preceduta da un pronao, con volte a crociera sulle tre arcate e sarcofaghi incorporati in nicchie laterali, la facciata si presenta cuspidata, con spioventi ben visibili dalla parte posteriore, che affaccia su piazza del Ferrarese, da cui si possono ammirare le sagome delle tre absidi, recanti ognuna una monofora, e la facciata destra dell’edificio, su cui sono allineati cinque sepolcri simili ai due siti nel pronao. L’interno, a tre navate, è delimitato da quattro colonne per lato.
L’edificio, ormai sconsacrato e destinato ad ospitare manifestazioni culturali, custodiva un tempo le immagini dei Misteri, portate in processione nella ricorrenza del venerdì santo solo negli anni pari, alternativamente a quelle possedute dalla Chiesa di S. Gregorio, impiegate, invece, negli anni dispari. L’alternanza, disposta nel 1825 dall’arcivescovo Basilio Clary per evitare disordini, era, inoltre, caratterizzata, secondo una diffusa credenza popolare, talvolta riscontrabile nella realtà, da differenti condizioni climatiche: pioggia per la processione della Vallisa, sole per quella di S. Gregorio.