- “Le fandasme”. I fantasmi
Poesie, racconti, canzoni popolari, filastrocche, motti, soprannomi.
La gente sosteneva che “inde a ‘n ceddare” (in una cantina) ci fossero le fandasme (i fantasmi); c’era chi diceva di averli visti o sentiti! Un giovane “fegatuse” (coraggioso) non credeva a tutto ciò e si disse disposto a scendere di notte all’oscuro “inde o ceddare”, come prova avrebbe piantato un grosso chiodo “n cendràune” nel muro, “inde alla fràbbeche”. Una notte fece tutto ciò, ma mentre stava per girarsi e tornare sù, sentì “ca le staine a trà la cappe da rete” (che gli stavano tirando il mantello da dietro) “Erene le fandasme?” (erano i fantasmi?). Colto da paura lasciò cadere il mantello e corse fuori. Quando fu giorno ritornò con gli amici in quel luogo e che vide?: per la fretta un lembo del mantello era rimasto “mbreccegghjate inde o cendràune” (imbrogliato nel chiodo), altro che fantasmi!!