- “Cudde de suse…”
Poesie, racconti, canzoni popolari, filastrocche, motti, soprannomi.
C’era una volta una donna che aveva amicizia con un monaco e spesso riceveva le sue visite. Un giorno andò a trovarla “‘n prèvete” (un sacerdote) e mentre questo stava in casa, la donna vide arrivare il suo amico monaco; in tutta fretta nascose “u prèvete sòupe o tavuate” (il prete sull’ammezzato di legno). La donna si mise subito a raccontare i suoi malanni, le sue sofferenze, il monaco ascoltava e diceva, ripeteva, “cudde de suse sape tutte” (quello di sopra sa tutto) alludendo al Signore.
Il sacerdote che stava “sòupe o tatuate”, pensando invece che alludesse a lui, sentì quelle parole la prima, la seconda volta ecc. e quando non ne potette più gridò: “ma cè ne sacce ghì, tu viene sèmbre, ghì mo pròpie sé menute!!” (ma cosa ne so io, tu vieni sempre, io proprio adesso sono venuto!!).