- “Re quartare”
Poesie, racconti, canzoni popolari, filastrocche, motti, soprannomi.
Una ragazza faceva la cameriera; la sua padrona (la segnare) la mandava alla fontana a prendere I‘acqua con “re quartare de graste” (recipienti di terracotta). Alla ragazza “chessa fatiche” (questo lavoro) non piaceva anche perché si guardava nell’acqua e si trovava bella così diceva: “Sò tanda berafatte e la segnure me manne all’acque, romba romba re quartere!” (sono così bella eppure la signora mi manda a prendere l’acqua, rompo, rompo le brocche!).
Sperava che, rompendo le brocche, la signora non l’avrebbe più mandata alla fontana; invece la signora comprò le brocche nuove e quando anche queste si ruppero, capì che la ragazza lo faceva apposta e le comprò di metallo “re quartare de zènghe”.