L'intervista

Pasquale Tedone, il “canterano” del Bari Primavera

Gennaro Totorizzo
Il diciottenne calciatore di Palo del Colle, dopo otto anni nelle giovanili biancorosse, sbarca alla corte di Corrado Urbano
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Predestinato. Prima l’esordio al Campo sportivo comunale con la scuola calcio New Team a sei anni, poi il provino superato con il Bari a nove anni, e un’avventura sempre in crescendo. Pasquale Tedone, calciatore classe ’99, originario di Palo del Colle, dopo aver vestito la casacca biancorossa nei Pulcini, passando agli Esordienti, ai Giovanissimi provinciali, regionali, nazionali, agli Allievi regionali e nazionali, è approdato definitivamente in questa stagione nel Bari Primavera, alla corte di mister Corrado Urbano.

Il talentino dovrà ancora disputare un altro anno nell’ultimo step della “cantera” prima di spiccare il volo nel mondo professionistico. Terzino destro di spinta, ha già un valore di mercato, secondo il sito specializzato “transfermarkt.it”, di cinquanta mila euro. In questa stagione, nella quale deve farsi spazio tra i calciatori del 1998, ha disputato le ultime tre partite nel campionato Primavera girone B contro Carpi, Sassuolo e Torino, totalizzando 262 minuti di gioco.

Cos’ha provato la prima volta che è stato cercato dal Bari?
«
Ho iniziato a giocare nella New Team a sei anni. Fu la scuola calcio a propormi di fare il provino per il Bari. Così andai e mi presero. Non ero mai stato così felice».

E invece quando ha esordito in Primavera?
«
Quando ho esordito in Primavera ho provato una grande emozione e ho pensato alla soddisfazione dei miei genitori che mi hanno sempre sostenuto e incoraggiato in questi anni».

Cosa significa scendere in campo davanti alla propria gente?
«
Vedere la partita come un’occasione per far emozionare ma anche arrabbiare chi ti guarda».

Preferisce servire i suoi compagni o contenere?
«
Preferisco servire i miei compagni perché il calcio è un gioco di squadra. Se vuoi fare il solista non vai bene».

Chi ammira di più degli attuali terzini che militano in Italia?
«
Davide Zappacosta. Lui è un esempio di terzino fluidificante, grande spinta, velocità e tante altre cose».

Dopo un periodo di carenza, in Italia sta nascendo una nuova generazione di terzini?
«
Sono certo che stia nascendo una nuova generazione di terzini che ha voglia di fare e che spinge noi ragazzi ad impegnarsi sempre più».

Indossa da otto anni la maglia biancorossa. Vuole continuare nel Bari o le piacerebbe provare nuove esperienze?
Ha ricevuto offerte da squadre di categoria superiore?

«
Per ora penso al Bari, poi si vedrà».

Come si riesce a saltare, senza cadere, dal mondo del calcio giovanile a quello professionistico?
«
Impegno, serietà, sacrificio e un pizzico di fortuna!».

Cosa si aspetta dal suo futuro?
«
Un futuro pieno di traguardi importanti e il sorriso sul viso di chi mi vuol bene».

domenica 23 Aprile 2017

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