Chi ama il ciclismo non può non amare Gianni Bugno. Classe sopraffina, corridore in grado di vincere in salita e in pianura, a crono e negli arrivi veloci, eccezionale nelle corse a tappe e fenomenale in quelle di un giorno.
Chi ama il ciclismo, e negli anni Novanta si esaltava alla vista dei duelli tra lui e il “Diablo” Chiappucci, prima che Pantani iniziasse a fare numeri da funambolo sulle salite di ogni dove, non può non ricordare che la storia di Bugno ha un momento chiave proprio in Puglia, a due passi da Molfetta.
Era il 1990, Bari ospitava la prima tappa, con un cronoprologo di 13 km. Bugno vinse, indossò la maglia rosa e non la tolse più. Solo Girardegno, Binda e Merckx erano riuscito prima d’allora in un’impresa del genere. E quando mancano pochi giorni alla partenza della Molfetta-Peschici, che per la nostra città rappresenta un orgoglio e una sfida, è un piacere senti parlare Bugno della corsa rosa e della tappa molfettese.
«Ho un ricordo speciale della Puglia – racconta – legato a quel successo, ma anche all’accoglienza speciale che la vostra terra sa sempre riservarci. La Puglia è una terra stupenda, bellissima accogliente. E Molfetta la conosco bene. Ci sono stato per lavoro. Vivrà un momento unico».
Poi entra nel merito della tappa e del Giro in generale, per la prima affermando che, altimetria a parte, il «problema sarà il vento», per la seconda definendo «Nibali favorito, ma Quintana potrà dargli fastidio».
Per il resto, quando gli chiediamo se per caratteristiche ci sia qualcuno che possa ricordare Gianni Bugno, dice con nettezza che «non c’è». Ma non in valore assoluto, ma semplicemente perché «ognuno è se stesso e deve fare la sua strada». Mentre quando gli chiediamo se Nibali e Aru possano competere come ai tempi facevano lui e Chiappucci, la risposta è una certezza. «Purtroppo – conclude – al Giro non potremo viverla, ma ne sono certo: quel confronto sarà solo rinviato».
Bugno saluta, pronto a godersi la seconda tappa. Tra qualche giorno guarderà con attenzione l’ottava: la Molfetta-Peschici è a un passo.