La masterclass con il regista napoletano Mario Martone, in occasione della quinta giornata del Bi&st 2018, è tutta incentrata sul suo film Il giovane favoloso, proiettato poco prima e dedicato alla figura del poeta Giacomo Leopardi.
Il regista ha chiarito subito il suo punto di vista sull’emblematico esponente della letteratura italiana: «Leopardi viene spesso ingabbiato all’interno del pessimismo, ma al contrario il poeta ha un estremo attaccamento alla vita, da cui scaturisce un grande senso di libertà».
«Le persone a cui non piace Leopardi, lo categorizzano come roba per adolescenti – continua il regista – ma è proprio la sua condizione di eterna adolescenza che ne fa una figura controcorrente, che non accetta le convenzioni e il conformismo. Come gli adolescenti, Leopardi vuole tenere l’anima aperta, farsi del male e ferirsi».
Mario Martone fa un ardito paragone letterario, assimilando la figura del Leopardi nell’Ottocento a quella controversa di Pier Paolo Pasolini nel Novecento.
«Oggi si capisce il Leopardi molto di più, rispetto a 10 anni fa – ha aggiunto il regista – in quanto è possibile storicizzarlo come un poeta estremamente realistico: la poesia L’infinito, infatti, è l’immagine esatta di un luogo e di una situazione, da cui in seguito scaturisce una visionarietà siderale».
Martone racconta l’esperienza sul set de Il giovane favoloso, con Elio Germano nel ruolo di Giacomo Leopardi: «Tutti i dialoghi del film sono presi dalle opere di Leopardi, e sono stati riorganizzati e ricombinati dentro la sceneggiatura. La preparazione di Elio Germano gli ha permesso di individuare la provenienza di ciascuna frase. Quando scrivo una sceneggiatura – continua il regista – la intendo non come una gabbia, ma come una mappa che più definita è, più il viaggio risulta libero».
In occasione del Bif&st, il regista Mario Martone riceverà il Federico Fellini Platinum Award per l’eccellenza artistica.