206 mila spettatori, 1.170 recite ad oggi, di 412 recite di compagnie ospitate (290 pugliesi), 758 recite prodotte e distribuite in Italia e all’estero, 32 allestimenti, 19 nuove produzioni (di cui 11 nell’ambito del progetto di incubatore teatrale di impresa a sostegno delle nuove generazioni), sostegno per 8 compagnie teatrali, forza lavoro pari a 307 collaboratori e 31 dipendenti stabili per oltre 24mila giornate lavorative, 43 progetti candidati a livello internazionale, nazionale e regionale tra spettacolo, turismo, sociale, innovazione tecnologica e formazione.
Un premio Cultura di gestione ricevuto all’Aquila il 4 luglio scorso nell’ambito de La cultura fa impresa e tre premi Eolo Awards 2017 per lo spettacolo “Ahia” prodotto dai Teatri di Bari, su progetto di Senza Piume.
Questo il bilancio del primo triennio del consorzio Teatri di Bari (costituito nel 2014 come noto dalle Cooperative Gruppo Abeliano, Teatro Kismet Opera e Coema) e riconosciuto come Tric – Teatro di Rilevante Interesse Culturale dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
In questi anni Teatri di Bari ha organizzato e curato, direttamente o in collaborazione, la programmazione del Teatro Kismet, del Nuovo Teatro Abeliano, dell’Istituto Fornelli, dell’Officina degli Esordi, del Cineteatro dei Trulli di Alberobello, del Teatro Mercadante di Altamura, del Exviri di Noicattaro, dei Laboratori Urbani Artefranca di Martina Franca, Bandeapart di Turi e di Gioia del Colle.
«La progettualità che il Consorzio Teatri di Bari ha voluto configurare è quella di una comunità; una comunità principalmente artistica – spiega Vincenzo Cipriano, direttore di Teatri di Bari – che vede coinvolti anche enti pubblici nazionali e internazionali, enti locali, scuole, imprese private e cittadini fruitori-spettatori dei servizi e dei progetti. Unico Teatro di rilevante interesse culturale (Tric) della Puglia e del Meridione, il Consorzio Teatri di Bari ha tra i suoi obiettivi principali quello di essere punto di riferimento a livello regionale delle attività teatrali, dello spettacolo dal vivo e della cultura in generale. E’ un progetto culturale che nasce in rete e ricerca sinergie tra artisti e spazi della città di Bari e dell’intera regione».
Alle soglie del nuove triennio i Teatri di Bari lanciano la stagione 2017/2018 con oltre 40 titoli che compongono il cartellone degli spettacoli serali tra Kismet e Abeliano, firmati dal direttore artistico Vito Signorile, con la collaborazione di Teresa Ludovico.
A marzo 2018 sul palco del Kismet una nuova produzione dei Teatri di Bari una riscrittura di Teresa Ludovico dell’Anfitrione di Plauto.
Un percorso che continua volgendo lo sguardo alla tradizione e con il piglio di crescere nella sperimentazione. Da qui il titolo della stagione “Futuri possibili radici”. «Il nostro obiettivo – spiega Vito Signorile, direttore artistico dei Teatri di Bari – è dare esempi e creare condizioni di partenza sempre più eque e lungimiranti per noi stessi e per i nostri giovani talenti. Possibili radici e nuova linfa verso nuove visioni e futuri sempre migliori».
«Immaginare un futuro abitabile è compito arduo. Il XXI secolo è cominciato in un modo che non ci saremmo aspettati soltanto pochi anni prima. Viviamo un’epoca turbolenta, ma prima ancora viviamo un’epoca difficilmente decifrabile. Siamo nel classico interregno, quando le vecchie mappe non leggono più il mondo e il nuovo non si riesce a mettere ancora a fuoco. Viaggiamo verso l’ignoto, non è detto che l’approdo sia un posto ospitale. Tuttavia il futuro non è scritto. Le trasformazioni cui stiamo andando incontro, nel nostro piccolo le determiniamo anche noi. Così, a un futuro possibile, auspicabile, abitabile, lavorerà chi meglio saprà sentire dentro sé le proprie radici. Il passato è una fortezza inespugnabile per il reazionario e una casa da incendiare per il teppista. Per gli uomini di buona volontà il passato è un’avventura, un codice, un sogno dentro il sogno di un domani capace di smentire le previsioni dei metereologi pagati un sesterzio a sciagura annunciata. Come dice il poeta, nei sogni cominciano le responsabilità». Così scrive Nicola Lagioia, presidente onorario di Teatri di Bari.
«La vostra – ha ricordato l’assessore comunale alle Culture, Silvio Maselli – è una storia di integrazione e oggi, dopo tre anni, possiamo prepararci alla stagione dei prossimi tre, che saranno il preludio al riconoscimento cui stiamo puntando e su cui stiamo lavorando soprattutto a livello istituzionale affinché questa storia divenga quella che a Bari è sempre mancata, cioè quella del teatro nazionale».
La “Futuri possibili radici” conta due rassegne dedicate al teatro contemporaneo: al Nuovo teatro Abeliano To the theatre a cura di Vito Signorile e il cartellone del teatro Kismet curato da Teresa Ludovico. Una rassegna dedicata ai classici della scena italiana: Actor al Nuovo teatro Abeliano.
Accanto alla proposta di teatro serale contemporaneo, la stagione dei Teatri di Bari avrà poi come sempre il suo cartellone per le famiglie e per le scuole che sarà presentato in un momento ad hoc a settembre, mentre è già possibile iscriversi ai numerosi laboratori teatrali rivolti a tutte le fasce d’età (dai bambini agli anziani) che cominceranno fra fine ottobre e inizio novembre. Oltre alla campagna membership che partirà da settembre, TdB propone anche quest’anno tre diverse formule di abbonamento una per l’Abeliano per la rassegna Actor; una per il Kismet e una per il teatro ragazzi con spettacoli a scelta tra “Famiglie a teatro” (Kismet) e “A teatro con mamma e papà” (Abeliano).
Tutti gli spettacoli e le informazioni sono consultabili sul sito web dei Teatri di Bari a questo link.