Al termine della proiezione di Suspiria, il regista Dario Argento ha tenuto la sua master class al Teatro Petruzzelli in programma per il il Bif&st.
«“Suspiria” è la pazzia, la fantasia, l’invenzione – ha dichiarato Argento –. L’inizio del film è un crescendo fino al parossismo, poi tutto diventa bizzarro, strano, ed è stata questa la chiave del suo successo internazionale. Per me è stata una sfida che penso di aver vinto».
Il regista romano, figlio di un produttore cinematografico e di una fotografa, racconta gli inizi della propria carriera: «Facevo il giornalista, scrivendo recensioni di film ma bisticciavo con il direttore che reputava sbagliate le mie critiche. Poi – continua Argento – mi è venuta l’idea di fare lo sceneggiatore: con Bertolucci ho scritto “C’era una volta il West” di Sergio Leone. Grazie a Sergio ho capito che il cinema è follia».
Argento svela i retroscena di alcune sue pellicole, in particolare del rapporto avuto con gli interpreti: «A volte gli attori sono capricciosi. Con Tony Musante (protagonista de L’uccello dalle piume di cristallo, ndr) litigammo dalla prima inquadratura perché sapeva che ero un debuttante alla regia e voleva fare il film a modo suo. Con altri attori, tra cui Harvey Keitel, si è creato un rapporto meraviglioso. Gli interpreti dell’Actors Studio sono dei fenomeni, si immedesimano così tanto nel personaggio da riuscire a vivere in simbiosi con esso».
A partire dalla fine degli anni ’70, Dario Argento ha rivestito anche il ruolo di produttore, lanciando giovani registi nel panorama horror italiano come Lamberto Bava e Michele Soavi, e creando una sorta di factory di nuovi talenti. Questa operazione ebbe però uno stop quando «il cinema italiano intraprese la strada senza ritorno della commedia. Divenne difficile trovare i soldi per fare film di genere – dichiara il regista – perché i produttori influenzati dalla comicità televisiva della risata stupida e insensata volevano finanziare solo commedie».
Rispondendo a una domanda del pubblico, Argento afferma che «non esiste cinema di serie A o di serie B, ma solo cinema».
In occasione del Bif&st, il regista romano ha ricevuto il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence.