Spettacolo

Pino e gli Anticorpi del buonumore

Giovanni Boccuzzi
Cabaret al Teatro Palazzo con il duo comico sardo
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Tira aria di sano cabaret sul palcoscenico del Teatro Palazzo di Bari, grazie al duo comico sardo Pino e gli Anticorpi.

Nati nell’officina televisiva di Zelig, e sdoganati definitivamente grazie a Colorado Cafè e alla partecipazione al festival di Sanremo del 2016, il duo sassarese composto dai fratelli Michele e Stefano Manca sabato ha intrattenuto il pubblico barese, proponendo i suoi collaudati sketch e non lesinando nell’improvvisazione di battute irresistibili.

Lo spettacolo inizia con la scenetta della surreale interrogazione al personaggio di Pino La Lavatrice, interpretato da Michele che, con la t-shirt con l’hashtag #fidati, ha risposto alle domande di letteratura e filosofia ricorrendo spesso al tormentone “Tu mi dici quello che devo fare e io lo faccio”.

«Siamo venuti a Bari con l’ambizione di farvi ridere, ma durante la serata ci sarà spazio anche per altre emozioni e sensazioni. Adesso ad esempio avete proprio bisogno di una botta di spiritualità». Questa presentazione di Stefano ha introdotto il personaggio di don Gabbeccia, interpretato ancora una volta da Michele nel ruolo di un prete strambo e alticcio, che raccontando parabole inverosimili ha intrattenuto il pubblico, regalando attimi di puro visibilio.

Il collaudato sketch della Giulietta con i suoi disguidi e malintesi nell’interpretarla come una macchina dell’Alfa Romeo oppure come una fidanzata a cui chiedere la mano, ha seguito l’omaggio a Walter Chiari con un estratto dal repertorio del grande comico.

Uno dei momenti che ha riscosso maggior successo è stato quello della lettura degli articoli di giornali, attraverso cui Michele ha catturato l’attenzione in attesa che Stefano vestisse i buffi panni del cane Fuffi.

Non sono mancati i siparietti del mago Sagazzu e altri esilaranti duetti che hanno fatto scattare applausi e tante sane risate in buona compagnia.

Infine, Pino e gli Anticorpi si sono congedati dal pubblico barese dando uno strano e impossibile appuntamento: «Ci vediamo domattina alle 7 sempre qua. Ora legale».

lunedì 27 Marzo 2017

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