Politica

Emiliano: «Renzi rispetti il partito democratico»

La Redazione
Il presidente della Regione commenta l'intervista dell'ex segretario del Pd
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«Non si può non essere accanto al Pd, a Maurizio Martina, ai singoli militanti del partito che fanno da sempre il loro dovere dentro una comunità pensante che mai nella sua storia è stata malmenata nella sua regola più importante, quella della collegialità delle decisioni».

Queste, le parole di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia e leader di Fronte Democratico (Pd), a proposito dell’intervista rilasciata, ieri sera, a Fabio Fazio, da Matteo Renzi.

«Ognuno di noi, al proprio livello di governo, costruisce collegialmente (nella mia regione addirittura con la partecipazione di tutti i cittadini oltre che dei membri del Pd) il programma di governo, lo presenta alle elezioni e, in caso di vittoria, lo realizza attraverso il governo» ha aggiunto Emiliano.

«Per ben due volte a distanza di pochi mesi il segretario-premier del Pd si è dovuto dimettere da tutto – ha ricordato Emiliano -. Ciononostante insiste nel voler riproporre il suo ruolo di leader formale o di fatto senza prendere atto del giudizio degli elettori. Che hanno sconfitto certamente queste prospettive programmatiche e certamente colui che le aveva indicate al partito, oltre che tutti noi, senza però trasformare l’intero partito in un oppositore preconcetto di ogni altra ipotesi politica del paese».

«Il Pd dopo le dimissioni del suo ex-segretario vuole ricominciare a vivere, a costruire la sua presenza nella società e nelle istituzioni in coerenza con la nuova legge elettorale proporzionale che non consente a nessuno di chiamarsi all’opposizione e obbliga tutti, innanzitutto le forze politiche che hanno promosso la legge, di dare un governo all’Italia» ha aggiiunto Emiliano.

Per il presidente della Regione, «aprire una discussione franca col Movimento 5 Stelle per salvaguardare i nostri punti di vista politici e le nostre conquiste, sia pure negoziandoli col partito di maggioranza relativa partendo dai programmi di quest’ultimo, serve al Pd ed è utile all’Italia».

«La Direzione del 3 maggio sarà dunque decisiva e per questo nessuno deve mancare, anche solo per difendere la memoria di un leader che, comunque sia andata a finire, abbiamo tutti rispettato nelle sue prerogative, anche quando non eravamo per nulla d’accordo con le sue azioni politiche. Chiediamo rispetto delle regole e di tutti gli iscritti».

martedì 1 Maggio 2018

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