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Acquedotto pugliese, Di Cagno Abbrescia presidente. Scoppia la polemica

La Redazione
La Regione ha nominato ieri il nuovo Consiglio di amministrazione dell'ente idrico. Centrodestra e Liberi e uguali non ci stanno
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L’ex sindaco di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia è il nuovo presidente dell’Acquedotto pugliese.

La designazione nella seduta di ieri della giunta regionale, che ha definito tutti i membri del Consiglio di amministrazione.

Primo cittadino del capoluogo dal 1995 al 2004 e parlamentare dal 2006 al 2013, nelle file di Forza Italia e Pdl, Di Cagno Abbrescia lo scorso dicembre è stato premiato con il Nicolino d’Oro.

Il nuovo cda sarà composto da Luca Perfetti, Floriana Gallucci, Nicola De Sanctis e Carmela Fiorella.

Scoppia le polemica
Immediate le prese di posizione contro la nomina di Di Cagno Abbrescia.

Per Ernesto Abaterusso, presidente del gruppo consiliare Art.1-Mdp Liberi e uguali, «l’atto di forza compiuto da Emiliano nella nomina del nuovo cda di Aqp è incomprensibile e arrogante. E va bloccato. Di fronte a una riunione della maggioranza già convocata per il 4 aprile e alla richiesta di una parte della stessa di fermarsi dal prendere decisioni affrettate e non condivise, procedere con un atto di forza a nomine, alcune delle quali molto inopportune, è come dare il colpo di grazie alla propria maggioranza e rendere inutile la riunione stessa. E ciò è veramente sconcertante».

«Si sta seguendo qui lo stesso metodo usato per cinque anni a Roma, abbiamo visto con quali risultati» aggiunge.

«Trovo inopportuno, prima che deludente, che una figura storica e chiave del centrodestra degli anni ’90, sindaco e parlamentare, divenga uomo della corte di Emiliano che, sempre più in difficoltà, reperisce nel centrodestra uomini per sottrarsi ad un declino che è sotto gli occhi di tutti». È quanto dichiara il neoeletto deputato di Fratelli d’Italia, Marcello Gemmato.

«Continua la ‘pesca a strascico’ di Emiliano: con la nomina di Simeone Di Cagno Abbrescia alla presidenza dell’Acquedotto Pugliese, il governatore ha superato il limite massimo di opportunismo politico». Così il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli.

Polemico anche il presidente del gruppo consiliare forzista Nino Marmo: «La nomina a presidente dell’Aqp di Simeone Di Cagno Abbrescia è una ’emilianata’: crede, così, di recuperare voti a destra ma non si rende conto di non guadagnarne affatto e di perderne molti di più a sinistra! Anche perché l’ex sindaco di Bari del centrodestra è una brava persona, ma ormai senza truppe e senza consenso».

Protesta anche Noi cpn l’Italia. «Emiliano venga in Consiglio – chiede il presidente del gruppo regionale dei fittiani, Ignazio Zulloa spiegarci quale mission ha in mente per il più grande Acquedotto europeo».

Si mobilita anche il Movimento 5 Stelle. «Nelle prossime settimane – annunciano gli otto consiglieri regionali – daremo battaglia sia in Consiglio regionale che fuori». Per i pentastellati, gli atti di nomina non avrebbero rispettato «la legge regionale 24/78, che impone la richiesta di un parere preventivo alla Commissione Affari generali prima di procedere alla nomina di un presidente e vicepresidente di un ente come Aqp».

mercoledì 21 Marzo 2018

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