Politica

Call center, Rifondazione: «No alla delocalizzazione»

La Redazione
Il segretario metropolitano Porta e l'europarlamentare Forenza contestano emendamento alla legge di stabilità
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«È in discussione alla Camera dei Deputati, già approvato al Senato, un emendamento alla legge di stabilità presentato dal Governo che prevede una modifica all’articolo 24bis del decreto legge 22 giugno 2012 n. 83. Se venisse approvato verrebbe stravolto il senso di un provvedimento costruito con lo scopo di limitare le delocalizzazioni delle attività di call center».

Questo la dichiarazione congiunta di Gianni Porta, segretario metropolitano Rifondazione Comunista, ed Eleonora Forenza, parlamentare europea Gue/Ngl-Rifondazione Comunista.

«Con l’articolo 24bis – dichiarano Porta e Forenza – sarebbero dovuti entrare in vigore strumenti per regolare il settore dei call center, prevedendo alcuni obblighi in capo a committenti e outsorcer che verrebbero cancellati a causa di questa indecente iniziativa della maggioranza al governo.

In tutta la Città metropolitana di Bari sono migliaia i lavoratori e le lavoratrici del settore call center che a seguito di questo emendamento vedrebbero a rischio il loro posto di lavoro».

«Ancora una volta il Pd – attacca Rifondazione – e i suoi alleati scelgono da che parte stare: dalla parte del profitto contro gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici; dalla parte di imprenditori spregiudicati che delocalizzano in Albania, in Romania (dove pagherebbero salari ridicoli) contro gli interessi del paese reale, del popolo.

Bisogna mobilitarsi per fermare quest’iniziativa che andrà ancora una volta a impoverire il nostro territorio».

martedì 12 Dicembre 2017

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