Politica

G7, la Regione discute di economia e povertà con James Galbraith

La Redazione
Domani il via ai lavori del forum organizzato in occasione del summit
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In occasione del G7 delle Finanze, la Regione Puglia organizza il forum internazionale “Economia e povertà: politiche pubbliche per lo sviluppo sostenibile e la salute globale”.

Appuntamento a domani alle 8.45 nella sala convegni Oasi francescana Japigia, in via Gentile 92 (complanare nord tangenziale di Bari).

Ospite d’eccezione, sarà l’economista James Galbraith (Lyndon Johnson of public affair – presidente di Economists for Peace and security – direttore del Joint Economy Committee del Congresso degli Stati Uniti).

Al termine dei lavori sara stilato il cosiddetto “Manifesto di Bari”, per un’economia al servizio della promozione umana.

Riflettori sull’economia reale
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha inteso cogliere l’opportunità offerta dal grande evento ospitato a Bari per – spiega una nota – «accendere i riflettori sull’Economia reale dell’Italia, dell’Europa e del Mondo: un’economia fatta di uomini e donne, bambini e anziani fragili, prostrati dalla crisi economica o schiacciati nei disumani ingranaggi della produzione globalizzata, quando non vittime di gravi carestie conseguenti a conflitti o cambiamenti climatici desertificanti».

Il forum si presenta idealmente «come contraltare del World Economic Forum di Davos di Gennaio. Al centro della scena questa volta sono le persone, le loro difficoltà, le loro legittime aspirazioni, la loro possibilità di contribuire al cambiamento e al progresso sociale».

Obiettivo del Forum è di «dar voce a chi non ha voce proprio nel cuore del più grande evento economico che riunisce i Paesi più sviluppati al mondo, che non sono tuttavia immuni dal diffondersi di sacche di disagio e povertà sempre più ampie».

La povertà in Italia
Solo in Italia, secondo i dati citati dalla Regione, le persone che vivono in povertà assoluta sono passate dai 2 milioni del 2005 ai 4,6 milioni del 2015 (dal 3% all’8% della popolazione con un incremento del 141% in dieci anni!): sono sempre di più le persone che non possono permettersi spese essenziali come quelle per gli alimenti, la casa, i vestiti e non hanno i mezzi per spostarsi né per curarsi.

La quota di famiglie in povertà assoluta è quasi raddoppiata: da 820.000 nel 2005 a 1,6 milioni. Questo significa che su 100 famiglie, almeno 6 non possono permettersi un tenore di vita accettabile, ma il disagio è ancora più vasto se si considerano altri indicatori: il 38,6% delle famiglie non può far fronte a spese impreviste, sono aumentate del 65% quelle che non possono permettersi di riscaldare la propria abitazione e dell’81% quelle che non consumano pasti proteici almeno 3 volte a settimana. In parallelo all’aumento dei poveri, cresce anche il numero di persone che lavorano poche ore a settimana e con la crisi il rischio di finire in miseria è aumentato anche per i lavoratori in 7 stati europei su 10, incluse Italia e Germania.

Le statistiche Eurostat confermano che tra il 2005 e il 2015 la quota di popolazione a rischio povertà ed esclusione sociale è passata dal 25,6% al 28,7 per cento. Il rischio è cresciuto maggiormente in Grecia, Spagna, Cipro e Italia ma anche in Svezia e Germania. Mentre l’Onu annuncia che 20 milioni di persone in 4 paesi africani sono sull’orlo di una catastrofe umanitaria, sono quasi raddoppiati anche in Europa i bambini che vivono in condizione di grave privazione materiale (con Grecia e Italia ai vertici di questa triste classifica).

«Di certo – commenta la Regione – dopo 9 anni di crisi economica, la povertà non può più essere considerata un fatto straordinario che riguarda pochi sfortunati ma un fenomeno di massa che interroga i governanti a ripensare sistemi di welfare concepiti in altri momenti storici. Un ripensamento che s’impone anche per la tipologia di modelli economici dominanti. È indispensabile riportare al centro il lavoro e l’economia reale, il capitale umano, il sostegno alla famiglia come cellula fondamentale della società, la tutela del patrimonio artistico, culturale, paesaggistico e ambientale, rilanciando le sfide dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo sostenibile».

giovedì 11 Maggio 2017

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