Cultura

Frida Kahlo e Macondo. Mito e realtà negli occhi di Leo Matiz

Francesca Emilio
Verità, bellezza e fragilità in mostra al Museo Civico di Bari fino al 18 febbraio
scrivi un commento 392

Frammenti di vita, quotidiana e non, raccontati attraverso gli occhi di Leo Matiz, uno dei principali protagonisti della fotografia del Novecento, che, per la prima volta, in mostra in Puglia, indaga l’animo e la storia di persone e luoghi cogliendo, nei propri scatti, tutta la fragilità, la sofferenza e la memoria intima e profonda della verità del proprio tempo.

Sono Frida Kahlo e l’immaginaria Macondo narrata da Gabriel Garcia Màrquez in Cent’anni di solitudine i principali protagonisti della mostra “Frida Kahlo nella casa di Azul – Macondo mito e realtà”, promossa e sostenuta dal Comune di Bari e dalla Fondazione Leo Matiz, che si terrà fino al 18 febbraio al Museo Civico di Bari, in strada Sagges, luogo suggestivo ed evocativo che ben si sposa con l’identità intensa, straordinaria e allo stesso tempo reale degli scatti di Matiz.

Tre diverse sezioni che si snodano in un percorso che si sviluppa sfruttando gli spazi di tutto lo storico edificio situato a Bari, protagonista casuale di un legame che ha permesso, dopo molti anni, di scegliere proprio quest’ultima città per ospitare le opere di Matiz.

La mostra si apre infatti con la foto di Magda, giovane ragazza nata nel capoluogo pugliese, fotografata per caso dall’artista in una strada di Caracas nel 1957. Dopo molti anni, grazie al suo lavoro da restauratrice, entra in contatto con la figlia del fotografo per poi scoprire di essere stata ritratta, dallo stesso, in un’immagine che è ancora oggi l’emblema della cordialità e del calore umano tipici delle culture mediterranee e latino americane.

Un dettaglio non trascurabile che ha reso possibile, attraverso la casualità, l’esposizione degli oltre cinquanta scatti originali del fotografo latino – americano a Bari. Matiz indaga, attraverso il proprio sguardo curioso, attento e ispirato, l’animo di due “non luoghi”: quello sofferente, ma al tempo stesso fiero, forte e ricco di trame dell’artista Frida Kahlo – la quale dona con naturale semplicità il proprio mondo interiore all’amico e fotografo latino americano – e quello reale e allo stesso tempo mistico di Macondo, specchio della costa Colombiana e, nel dettaglio, di Aracataca, luogo di nascita sia dello scrittore Marquez, sia di Matiz.

Gli scatti dell’artista rivelano, attraverso giochi di luci e ombre, identità di mondi sospesi a metà tra vita reale e mistero, rendendo possibile all’osservatore la scoperta, sguardo dopo sguardo, della magia presente nella realtà, una realtà che, inevitabilmente mira ad esaltare tutte le sfumature cogliendo, nei dettagli le verità e l’essenza di luoghi e persone.

La mostra si conclude infine nella sezione dedicata all’esperienza di impegno sociale sviluppata negli anni da Antonio Massarelli, Magda Bisceglie e l’Associazione Ecomuseo Vallalta e da una serie di opere scultoree realizzate da Meo Castellano e Pino Massarelli, ispirate ad alcune delle fotografie esposte.

Una mostra suggestiva ed emozionante che, oltre a far immergere chi guarda, in un mondo mistico e reale allo stesso tempo, lontano un secolo dal nostro quotidiano, offre l’opportunità di conoscere e ammirare la bellezza delle sfumature del contesto barese odierno, che si fa spazio mostrandosi attraverso una luce che trova nei propri spazi d’ombra quella fragilità e quella semplicità che raccontano la verità e la magia dei luoghi e del tempo. La stessa verità raccontata da Matiz che si insinua nelle fessure più fitte del mondo visto attraverso i suoi occhi cogliendo, nella fragilità, tutta l’energia e la vitalità di luoghi e persone.

mercoledì 14 Febbraio 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti