«Spazio Murat è un luogo ricco di storia e suggestioni. Le sue caratteristiche architettoniche hanno inciso molto sulla forma della mostra. Le vetrate che si affacciano sulla piazza e la strada instaurano un dialogo diretto e continuo tra l’interno e l’esterno, e la luce naturale è perfetta per esaltare il vetro, materia prima delle sculture».
Con queste parole Diego Perrone descrive la sua personale Sussi e Biribissi, inaugurata a Bari lo scorso 14 luglio. La mostra sarà aperta al pubblico sino al 10 settembre in Spazio Murat a Bari, piazza del Ferrarese.
Il visitatore potrà ammirare una nuova serie di disegni a biro su carta e, soprattutto, sculture in vetro con cui Perrone sfida la nozione borghese di ordinarietà, giocando con i sentimenti di familiare e non familiare, personale e impersonale, affrontando la sensazione, a volte calmante a volte opprimente, di vuoto.
Si tratta del secondo progetto espositivo del Polo per l’arte e la cultura contemporanea del Comune di Bari diretto da Massimo Torrigiani. La mostra è promossa dal Comune di Bari e organizzata con il coordinamento e la produzione a cura di Spazio Murat. È la prima personale dell’artista astigiano classe 1970 in un’istituzione pubblica del Sud Italia e contribuisce a inserire il progetto del Polo per l’arte e la cultura contemporanea di Bari nella geografia delle istituzioni culturali in Italia e all’estero.
Sussi e Biribissi prende il titolo dall’omonimo romanzo per ragazzi del 1902 di Nipote Collodi – pseudonimo di Paolo Lorenzini, nipote, appunto del celebre zio Carlo.