La Fondazione Pino Pascali presenta un importante progetto in occasione della mostra a White Tale e nell’ambito del festival Art/Movie, la manifestazione dedicata alla relazione tra arte e cinema ideata e promossa dalla stessa fondazione e giunta alla sua seconda edizione.
Oggi alle 19 sarà proiettato nel museo, a Polignano a Mare, il docufilm Iurilli-1192, regia di Alessandro Piva, prodotto dalla Seminal Film, che racconta la poetica dell’artista Iginio Iurilli.
Sinossi
«Iurilli è partito negli anni sessanta con la pittura. Dopo un periodo di sperimentazione di nuove tecniche e materiali, realizza i primi bassorilievi in legno intagliato ricoperti di sale, di polvere di marmo o di sabbia di deserto e i grandi ricci di mare, per i quali ha conosciuto notorietà in Italia e all’estero. Il regista Alessandro Piva segue l’allestimento di due importanti mostre dell’autore, a partire dai momenti riflessivi della ricerca fino alla realizzazione delle sculture e l’allestimento nei musei».
L’evento
Iurilli, inoltre, si confronterà in una conversazione, introdotta dalla direttrice del Museo Pino Pascali Rosalba Branà, con il regista e con i critici Christian Caliandro e Roberto Lacarbonara, autori insieme allo storico dell’arte Alfonso Panzetta dei saggi introduttivi del nuovo catalogo dedicato allo scultore. Intitolato L’Eco della Memoria il catalogo è ideato da Nicola Miulli Creations ed è stampato in tre colori differenti: verde, rosa, celeste. 60 copie recano sulla copertina un intervento dell’artista eseguito con varie tecniche comprendenti pittura, scultura, disegno a pastello e a inchiostro di china.
«L’intento, spiega Iurilli, era quello di proporre una sintesi delle mie esperienze espressive che hanno caratterizzato il mio percorso creativo dagli esordi a tutt’oggi. All’interno del catalogo sono rappresentate opere ed installazioni dal 2009 ad oggi, molte delle quali inedite».
Sarà inoltre presentata Art Bag – Rivista d’artista con sorpresa.
La serata si svolge nell’ambito della mostra A White Tale prorogata fino all’11 giugno nel salone centrale del museo e che vede in dialogo lo scultore e il fotografo Francesco Bosso, intorno al concetto di “bianco”, inteso come assoluto, trascendente, spirituale. La mostra è a cura di Antonio Frugis.