Cultura

“Storie di Città”, il territorio in un progetto letterario

Donato De Ceglie
Un portale "geolocalizza" racconti e poesie affinché rimangano impresse in un luogo, in una via, quasi come un murale
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Oscar Wilde diceva che la differenza tra letteratura e giornalismo risiede nel fatto che il giornalismo è illeggibile e la letteratura non viene letta. Nel corso del tempo i due mondi si sono mescolati e c’è chi cerca verità dalla letteratura e sempre più capacità narrativa nel giornalismo. Ma non è di questo che vogliamo parlarvi, quanto della positiva diffusione di “storyteller”, seppur le statistiche parlino di analfabetismo di ritorno per colpa dei troppi che scrivono contro i troppo pochi che leggono. La Puglia sta offrendo un grande apporto quantitativo e qualitativo a questo fenomeno, sfornando autori che si sono affermati nel panorama nazionale o iniziative come Inchiostro di Puglia.

E per raccontare il territorio e farlo raccontare è nato un bel progetto che sta prendendo piede nel nord barese: Storie di Città. Un progetto letterario di massa che consente a chiunque ami scrivere di pubblicare un racconto sul portale e di “geolocalizzarlo” divenendo anche una sorta di guida turistica letteraria. Un sito totalmente “responsive” che permette a chiunque, da qualsiasi dispositivo, ed in qualsiasi condizione, magari tornando nella propria terra d’origine in treno o mentre si è al mare o in pullman, di pubblicare la propria storia. Storie di Città crede nella bellezza del territorio italiano e soprattutto crede che questo progetto possa dare beneficio all’arte, alla cultura e al turismo di ogni singola città.

Da Bari sino alla nostra provincia, la città più “taggata” è Molfetta, capofila con 6 racconti e/o poesie. Bari taggata ne “La ricerca della felicità”, Bitonto ne “Anche la paura puzza”, Corato con la poesia “Mille volte”, Barletta in “Giardini di marzo” e Trani in “La luce del Sud”. Una storia scritta da Mirella Barteloni ed incentrata sulla Giudecca con i bassi istoriati da cancelli colorati verdi, rossastri e azzurri, merletti eleganti diversi da quelli di Napoli. Uomini in canottiera intima seduti su sedie impagliate, donne in vestaglia fiorata, bimbe sui gradini che giocano a palla, quasi in silenzio.

Racconti che oltre a regalare pillole di poesia ci “restituiscono” immagini di un territorio che è nostro ma, per quanto amato e conosciuto, se è un estraneo a parlarcene, ci sembra sempre di riscoprirlo.

martedì 18 Aprile 2017

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